E’ finita l’attesa. Niente più fila né semafori rossi. Ci sono voluti ben cinque anni, ma proprio a distanza di sei giorni dal quinto triste anniversario della tragedia del 1 ottobre 2009, la strada sul torrente Racinazzi è stata completata e riaperta al transito. Un momento tanto atteso dai cittadini di Scaletta Zanclea, non solo a causa degli infiniti disagi sulla viabilità, ma ancor più per dare un nuovo significato a quel ponte spazzato via dall’alluvione. Con dei cartelli con la scritta “Sì al ponte” la comunità aveva protestato contro la lentezza dei lavori lo scorso 7 aprile. Un ritardo divenuto insopportabile per tutte le conseguenze che si portava dietro, la paura perché i mezzi di emergenza non potevano passare, il disagio per i commercianti che con difficoltà riuscivano a ricevere le loro merci. Un paese schiacciato dalla burocrazia, i lavori sul torrente Racinazzi sono cominciati infatti solo nel gennaio del 2013, mancavano i fondi, perché l’ordinanza della protezione civile emanata all’indomani del disastro era scaduta nell’agosto del 2012 e bisognava emanarne un’altra, e aspettare. Alla protesta dei cittadini erano seguite le rassicurazioni del Genio Civile che aveva promesso che entro l’estate sarebbe tornato tutto alla normalità. A luglio la statale 114 era stata riaperta, però solo parzialmente, ora il definitivo ritorno alla normalità. Tanti dubbi allora su quelle parole, dubbi per fortuna smentiti dai fatti.
Giusy Briguglio