“Non siamo interessati a posizioni personali né a premi di consolazione, come direbbe Matteo Renzi, ma riteniamo che le condizioni per lavorare insieme ci siano avviando un confronto tra le varie anime del partito”. Poche parole quelle di Ciccio Palano Quero, chiare, non un’accettazione incondizionata ma un sì a determinate condizioni. La conferenza stampa dei cosiddetti “renziani” questa mattina nella sede del Comitato è servita sia a commentare i dati registrati alle primarie che a porre le basi di una collaborazione con il candidato-sindaco Felice Calabrò che deve fondarsi sul programma e sulla discontinuità.
“Chiediamo la convocazione della dirigenza provinciale e cittadina del Pd- prosegue Quero- ed anche dell’assemblea per un confronto tra le diverse anime del partito che porti ad una squadra spendibile, con forti segnali di discontinuità rispetto ai metodi seguiti nel passato. Felice Calabrò è una persona perbene e capace ed un consigliere comunale che è tra i pochi che ha lavorato benissimo al Comune. Deve però dimostrare di essere e non condizionato da equilibrismi di segreterie. Insomma il manuale Cencelli lo dobbiamo lasciare ad altri”.
I renziani rivendicano una crescita rispetto alle primarie di dicembre che è frutto di un lavoro costante nel territorio e che li ha portati a condividere il primo posto nel seggio di Piazza Cairoli (che si trova anche nel territorio del IV quartiere, presieduto proprio da Ciccio Palano Quero) e secondi nei seggi della zona nord, testimonianza di un radicamento che cresce.
“Dobbiamo essere chiari- aggiunge Alessandro Russo- la nostra è un’apertura condizionata. Auspichiamo che ci siano segnali di discontinuità e questo vuol dire una squadra che deve andare in direzione del merito e della competenza. Noi non chiediamo posizioni ma non vorremmo ritrovarci con consiglieri e assessori improponibili. I risultati e la partecipazione della gente dimostrano che ci chiedono di cambiare. Noi non abbiamo avuto i voti dell’apparato, siamo andati avanti da soli e chiediamo che vengano rispettate le istanze dei messinesi”.
Quindi sì all’accordo ma non alla resa incondizionata, né al bilancino tra correnti o peggio ancora tra i partiti della coalizione. Quindi niente poltrone in giunta per i renziani su queste basi, ma una squadra competente e in grado di dare risposte anche su quelle tematiche che Quero e gli altri hanno portato avanti in campagna elettorale., come ribadisce nel suo intervento Guglielmo Sidoti, dei giovani Pd. E’ grazie al lavoro costante dei giovani del partito che il seggio speciale di Piazza Cairoli destinato ai sedicenni ed ai migranti ha fatto registrare ottimi risultati, coinvolgendo quanti magari a giugno non voteranno ma si son sentiti coinvolti “non solo-spiega- come manovalanza spicciola durante le elezioni per essere poi dimenticati durante le amministrazioni”. Se Giacomo D’Arrigo sottolinea come le “primarie non sono la panacea di tutti i mali ma uno strumento efficace e di democrazia”, tutti gli esponenti del Pd renziano ricordano quel 22 febbraio, quando a poche ore dalle urne per le Politiche annunciarono la candidatura di Quero alle primarie “senza quel nostro annuncio probabilmente Felice Calabrò non sarebbe stato il candidato-sindaco e probabilmente il candidato sarebbe stato scelto in altro luogo e con altri metodi. E’ vero, abbiamo perso le primarie ma non è stata una sconfitta politica per noi, quanto una vittoria. E del resto, non possiamo dire oggi, proprio grazie alla nostra candidatura, a chi siano realmente andati i voti dell’apparato. In ogni caso, non a noi. Ma siamo qui, per lavorare insieme a condizione che si diano risposte alle esigenze di cambiamento”.
Rosaria Brancato