Mobilità dei lavoratori dall’Ato all’Amam. Torna a chiederla l’Orsa all’amministrazione comunale, puntando il dito soprattutto contro l’assessore al Bilancio e vice-sindaco, Guido Signorino.
“Il personale in forza all’Ato 3- scrive in un comunicato la rappresentante sindacale Francesca Fusco- avrebbe le caratteristiche giuste per colmare le lacune dell’organico Amam e l’inserimento di nuove risorse umane consentirebbe a quest’ultima di implementare le attività e raggiungere più elevati livelli di qualità e solidità”. Dall’operazione trarrebbe vantaggio non solo l’Amam ma anche il Comune, “il quale vedrebbe il proprio bilancio sgravarsi di un importante onere”.
“Il trasferimento delle unità di personale dall’Ato all’Amam – spiega la Fusco- si tradurrebbe nella immediata elisione della voce di costo in capo al Comune per circa 2.310.000 euro. Occorre, infatti, rilevare che il costo del personale Ato rientra nel complessivo e ben più ampio costo dell’intero settore rifiuti, cui nel corso del corrente anno si è fatto fronte attraverso l’introduzione della “famigerata” Tares, che ha preso il posto della vecchia Tarsu.A partire dall’anno prossimo la normativa vigente prevede l’introduzione della Tari, il cui regolamento dovrebbe essere presto sottoposto al vaglio del Consiglio Comunale. Risparmiare sul complessivo costo del servizio – continua la sindacalista dovrebbe rappresentare uno degli elementi fondamentali della strategia politico – finanziaria dell’Assessore al Bilancio, il quale deve far fronte all’arduo compito di reggere i quanto mai vacillanti conti del Comune”.
La rappresentante dell’Orsa ricorda, inoltre, che l’assessore all’ambiente Daniele Ialacqua, ha pronta da tempo “una proposta di delibera da sottoporre all’approvazione della Giunta Municipale, volta a esprimere un atto di indirizzo che preveda l’attivazione del processo di mobilità tra le due partecipate”.
Il trasferimento dei lavoratori Ato all’Amam sarebbe economicamente più vantaggioso rispetto alla ricollocazione degli stessi nella costituenda SRR. “Essendo la SRR una società consortile tra comuni – prosegue Francesca Fusco- il costo ed il mantenimento della struttura societaria graverebbero sugli stessi pro quota e, chiaramente il Comune di Messina, nella qualità di socio con il più alto numero di abitanti, sarebbe tenuto ai più elevati conferimenti".
L’Orsa non riesce, quindi, a comprendere "le ragioni per cui l’operazione non trovi ancora compimento" e, come, detto prende di mira l’assessore Signorino, “il quale continua a non prendere una posizione precisa in merito alla questione ed a schivare la trattazione dell’argomento con le rappresentanze sindacali, che da tempo sollecitano un’interlocuzione sull’argomento”.
“Proprio Signorino, mesi addietro – si legge ancora nel comunicato- aveva annunciato la volontà dell’Amministrazione Accorinti di voler approfittare dell’opportunità offerta dalla Legge di Stabilità in tema di mobilità del personale, attraverso la previsione di una norma fortemente voluta dall’allora ministro Giampiero D’Alia. Non riusciamo a comprendere la ratio del comportamento politico”
“Se dietro gli indugi dell’amministrazione – scrive la Fusco- c’è la volontà di ricollocare altri gruppi di lavoratori, non sarà sicuramente la scrivente O.S. a frapporsi, ma tutte queste restano ipotesi a tutt’oggi non è data sapere la posizione ufficiale, tutto ciò che attiene alla “mobilità AMAM” è avvolto da una strana nube”.
Secondo la rappresentante dell’Orsa Fusco, è arrivato il momento di sgombrare il campo da qualunque equivoco e non indugiare ulteriormente".
DLT