“Sui poteri speciali l’unica cosa certa è che sul porto di Tremestieri dobbiamo remare tutti dalla stessa parte, altrimenti vanifichiamo quanto fatto finora”. E’ molto chiaro il segretario generale dell’Autorità portuale Francesco Di Sarcina intervenuto in sede di Commissione consiliare politiche del mare a pochi giorni dal vertice romano. Ai consiglieri, Di Sarcina ha dato tutta una serie di risposte, soprattutto tecniche per aiutarli a comprendere gli aspetti di una vicenda ancora complessa ma appesa al filo di ricorsi, ritardi, perplessità e dalla quale dipende il futuro della politica dei trasporti a Messina e probabilmente per tutta la Sicilia. Il porto di Tremestieri infatti non è una bega locale ma riguarda il flusso di trasporti internazionali da e per la Sicilia. Sottovalutare la valenza della vicenda sarebbe da superficiali. Sollecitato dai consiglieri, dalle domande di De Leo, Santalco, Mondello, Sturniolo, Faranda, in merito ai dettagli del progetto, ai tempi e soprattutto alle conseguenze immediate dei lavori per la città e per i residenti della zona sud, Di Sarcina ha fornito tutte le risposte. I maggiori timori, condivisi dai vertici dell’Autorità portuale sono legati ai rischi di una lievitazione dei costi qualora i tempi dovessero continuare ad allungarsi. “L’aggiudicazione dei lavori al momento è provvisoria anche per questo- ha spiegato- Fin quando non avremo le risorse non sarà definitiva. Prima si ottengono i poteri speciali prima si evita che i costi lievitino proprio a causa dei ritardi e delle riserve che l’impresa avanzerà”. Sull’insabbiamento dell’invasatura Di Sarcina ha spiegato che si risolverà anche se non sarà né semplice né immediato per via di una serie di problemi tecnici, mentre ha fornito ampie rassicurazioni per quelle che Mondello ha definito “opere compensative” destinate ai cittadini della zona sud che patiscono e patiranno una serie di disagi a causa dei lavori. Il nodo del problema però, per chi, come i vertici dell’Autorità portuale da anni ha come priorità proprio il destino del porto di Tremestieri sono i poteri speciali. Il destinatario dei “superpoteri” sarà deciso a Roma, dal ministro Delrio ma a quanto pare ci sarà ancora da aspettare. C’è chi auspica che sia il prefetto ad avere i poteri speciali o chi ipotizza un commissario esterno, mentre il sindaco si è già proposto, “quel che conta- ha commentato Francesco Di Sarcina- è che non si tratti di una scelta frutto di strategie politiche, ma sia una scelta che miri a chi sa cosa va a firmare e a decidere. Quello che mi auguro è che non sia un commissario esterno, una persona che magari viene una volta al mese, senza poter seguire da vicino le cose”.
Tra prefetto Trotta e sindaco Accorinti il direttore generale non si esprime, anche perché, da “tecnico” a lui interessa solo il traguardo e l’obiettivo da raggiungere ed il timore maggiore è che il trascorrere del tempo vanifichi ogni passo avanti fin qui raggiunto. Nel corso della seduta si è discusso anche del ruolo della Regione e di opere importanti come la via del mare e i consiglieri si sono detti pronti anche a predisporre un documento a supporto della battaglia per i poteri speciali.
“E’ il momento di remare tutti nella stessa direzione-ha concluso- Io posso solo sperare che i lavori comincino ad inizio 2016, ma se non dovesse essere così, se Messina si divide o si disperde il lavoro fatto, il rischio è che saremo tutti costretti a valutare altre soluzioni, sia alla luce del lievitare dei costi che degli eccessivi ritardi”.
Rosaria Brancato