Ha fatto discutere la seduta del Senato del 17 agosto scorso, quando per consumare un passaggio meramente formale, ossia incardinare la manovra correttiva del Governo nei lavori d’aula, erano presenti in aula appena 11 senatori. Oggi è accaduto più o meno lo stesso a Palazzo Zanca. L’urgenza era incardinare il bilancio entro il 31 agosto ed il passaggio è stato consumato stamattina in una seduta “toccata e fuga”, giusto per rispettare il termine, adempiere al compitino burocratico-istituzionale e aggiornare i lavori a martedì prossimo. Sorvolando sul fatto che, per quei consiglieri che non hanno ancora raggiunto il massimo dell’indennità mensile, questo “giochino” costa 100 euro a cranio di gettone di presenza, è chiaro come ci sia ancora aria di vacanza a Palazzo Zanca.
D’accordo che l’urgenza era incardinare il bilancio ma perché limitarsi a questo? All’ordine del giorno ci sono argomenti altrettanto importanti, dal programma triennale delle opere pubbliche 2011-2013 alla la presa d’atto delle osservazioni alla proposta di piano paesaggistico, dalla la ricognizione delle società partecipate del Comune di Messina, con particolare attenzione sulla Stu Tirone spa, alle modifiche al regolamento del Consiglio Comunale, dalla riduzione, rimodulazione deleghe e componenti delle commissioni consiliari permanenti ai bilanci dell’Atm e relativo piano di messa in liquidazione. Ma niente. Solo il compitino.
Intanto, tornando al bilancio, lunedì prossimo alle 11, il previsionale sarà all’attenzione della prima commissione consiliare, presieduta da Giuseppe Melazzo dell’Udc, che si riunirà con la presenza dell’assessore alle politiche finanziarie Orazio Miloro, del ragioniere generale Coglitore e del dirigente il dipartimento programmazione bilancio ed entrate Di Leo.