I precari di Palazzo Zanca temono per il loro futuro occupazionale. Il Sindaco Accorinti ha chiuso il 2014 annunciando la stabilizzazione di tutti i contrattisti che da vent’anni attendono una sistemazione che la politica ha sempre preferito rinviare, lasciando circa 300 lavoratori sul filo del precariato. Per l’amministrazione Accorinti è stato fin dal principio una battaglia da vincere, il provvedimento di stabilizzazione inviato al Ministero dell’Intero per l’approvazione era stato illustrato con grande enfasi e clamore, nel frattempo sono passati quattro mesi ed è calato il silenzio. Un silenzio che i precari non hanno più intenzione di tollerare. Lo hanno ribadito i rappresentati sindacali durante il nuovo incontro avuto con l’assessore Nino Mantineo, incontro che però non ha portato alcuna buona notizia e che non è servito a dipanare i tanti dubbi che in questo momento tengono i lavoratori con il fiato sospeso.
“Annunci e proclami hanno fatto il loro tempo. Adesso rimane un’unica cosa da fare: dare il via alle procedure di assunzione dei precari del Comune di Messina sulla base di quanto già disposto nel piano di stabilizzazione approvato dal Ministero dell’Interno”. E’ questa, per la segretaria della Fp Cgil, Clara Crocé, l’unica strada da seguire per garantire sicurezza la futuro dei lavoratori con contratto a tempo determinato di Palazzo Zanca. “La proposta di Mantineo – ha affermato la Crocé – di inoltrare alla Regione una serie di ulteriori richiese di parere in merito alle procedure di stabilizzazione, assume solo il sapore dell’ennesima perdita di tempo proprio quando il tempo sta ormai per scadere. Non sono necessarie altre carte servono solo delle decisioni chiare e precise”.
Sulla stessa scia anche la Cisl Fp. “Pur mettendoci la buona volontà rispetto a quanto fatto sino ad oggi, dall’incontro non è emersa alcuna novità – commenta Saro Contestabile – Questo ci preoccupa perché, registriamo una sorta di blocco delle procedure senza conoscerne le reali motivazioni al di là dei debbi normativi e legislativi. C’è necessità di avere risposte e certe e vere e non perdersi in richiesta di pareri e quesiti che, a seconda delle interpretazioni, fanno più danno che bene”.
La certezza, per la Cisl Fp, è la normativa sulla stabilizzazione: “Che è vigente e la procedura è stata avviata, pur se consapevoli delle difficoltà. Ma bisogna continuare sulla strada della percorribilità con determinazione e convinzione, sapendo che al 15 agosto più di 200 contrattisti vanno in scadenza quinquennale”. A rischio, insomma, lavoratori attivi preposti a servizi strategici che verrebbero meno e che si sommano alle forti carenze di organico dell’Ente che dai 2200 dipendenti previsti oggi si ritrova con meno di 1500 unità, contrattisti compresi.
Su questo fronte anche la Fp Cgil esprime forti preoccupazioni e chiede all’amministrazione di darsi da fare per non arrivare all’estate con l’acqua alla gola.
Entrambi i sindacati a questo punto chiedono la convocazione di un tavolo tecnico a cui prendano parte tutti coloro che a palazzo Zanca, conoscono la capacità economico finanziaria del Comune in ottica di un’eventuale stabilizzazione. “Sbaglia l’amministrazione – afferma la Crocé – nel pensare che tale iter debba essere legato al doppio filo all’approvazione del piano di riequilibrio. La definizione di contratti a tempo indeterminato può procedere in modo indipendente dal riequilibrio”.
“Come sindacato dobbiamo avere grande senso di responsabilità, senza pensare a primogeniture o ergerci a salvatori della patria. Alla Cisl interessa il risultato e la concretezza delle cose – dichiara il Segretario Generale della Funzione Pubblica Calogero Emanuele – quindi riteniamo necessaria la convocazione dei tavoli ufficiali di concertazione e contrattazione, oltre a dare esecuzione agli accordi raggiunti in materia di liquidazione di spettanze ai lavoratori maturati per l’anno 2014 che sono rimasti sospesi in attesa del necessario parere del Collegio dei Revisori”.
F.St.