Con tutta probabilità da lunedì prossimo le ruspe torneranno in azione, o meglio inizieranno la loro azione, anche a Fondo Fucile (vedi articolo correlato). La differenza è sottile ma esiste: “torneranno” perché gli interventi previsti nell’area in questione seguono quelli già effettuati a Fondo Saccà, e nello specifico in via Catanzaro; inizieranno perché finalmente anche tale zona sarà interessata dall’opera di bonifica. Che in quanto tale comincerà proprio con l’eliminazione dell’eternit dalle baracche che verranno demolite. Si tratterà però di una rimozione “particolare”, almeno nell’orario, perché essa avverrà nel pomeriggio, in modo da evitare qualsiasi situazione di pericolo per i bambini che di mattina frequentano la vicina scuola “Albino Luciani”. La decisione è stata adottata nel corso dell’incontro tenutosi proprio nei locali della struttura scolastica, alla presenza del responsabile della sicurezza dell’istituto, della ditta, del direttore dei lavori, del presidente di circoscrizione De Salvo, di una rappresentanza di consiglieri, oltre ovviamente dell’assessore Sparso: «E’ stata una riunione decisamente costruttiva – ha commentato il rappresentante della giunta Buzzanca – perché tutti hanno espresso la loro idea fornendo contributi importanti. E’ un intervento che deve coinvolgere anche coloro che conoscono bene il territorio e queste realtà».
Sempre nel corso dell’incontro è stato deciso di intervenire prima con le demolizioni delle strutture più lontane dalla scuola, per procedere poi via via verso l’interno e quindi a ridosso dell’istituto, dove dovrà essere effettuato un lavoro di grande precisione, sia per non creare pericolo, sia per non determinare danni strutturali all’edificio pubblico. Anche in questa seconda tranche di lavori, però, non tutte le baracche saranno interessate dalle demolizioni, perché gli “occupanti” non sono rientrati in nessuna delle graduatorie previste. A questo proposito Sparso spiega: «Il problema rimane a monte, quello cioè di aver autorizzato interventi in tre diverse zone, ma al momento del mio insediamento era già tutto predisposto e finanziato e naturalmente ho dovuto procedere. A questo punto però, bisogna assolutamente evitare il ripetersi di una nuova emergenza sanitaria come quella verificatasi a Fondo Saccà, perché come ben si può comprendere una demolizione non è certo una passeggiata e per smaltire e ripulire la zona ci vuole del tempo. E chi rimane non può subirne le conseguenze. Ecco perché si pensa, mediante una determina sindacale, di dare priorità negli elenchi e nelle graduatorie per le assegnazioni, ai 13 nuclei familiari (tra Fondo Saccà, via Bisignano e Fondo Fucile) che sono rimasti senza casa ma che non possono vivere tra le macerie. E’ una soluzione necessaria». Che forse però farà discutere.
Sul fronte delle assegnazioni, infine, lo schema di regolamento predisposto da assessore e dirigente per stabilire criteri univoci nella consegna delle abitazioni, è stato trasmesso agli uffici di Palazzo Zanca e verrà analizzato nella prima seduta utile di giunta. (ELENA DE PASQUALE)