Un primo incontro si era svolto il 10 luglio scorso. In quell’occasione si erano discusse tante idee che ieri sono state riproposte in forma concreta. L’associazione culturale Peppino Impastato e i movimenti studenteschi Aut e Aula Aut sono tornati in prefettura a chiedere che i beni confiscati alla mafia diventino il primo baluardo fisico dell’antimafia militante, con l’aiuto e la presenza delle istituzioni. In provincia di Messina, sono oltre 200, anche se il quadro da parte della Prefettura non è ancora stato completato.
Tre le finalità principali da raggiungere:
– Museo Nazionale AntiMafia. L’idea è quella di utilizzare contributi artistici volontari e le opere del pittore nazionale AntiMafia, Gaetano Porcasi.
– Cooperativa sociale agricola – Mensa Sociale – Palestra Sociale: La creazione di cooperative agricole, ove far lavorare legalmente ragazzi disagiati, potrebbe essere il primo passo di un cammino volto a togliere braccia lavorative all'associazionismo mafioso, che le utilizza per la piccola delinquenza.
– Sedi delle Associazioni richiedenti: E’ difficile riunirsi in piazze, abitazioni o bar e non è possibile usare sempre le aule autogestite degli Istituti come sedi delle associazioni apartitiche e autofinanziate.