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Premio Strega 2021. Giuseppe Aloe, la Calabria ancora protagonista

E’ ufficiale un altro calabrese candidato al Premio Strega 2021, il più prestigioso d’Italia. Convince, infatti, il romanzo “Lettere alla moglie di Hagenbach” (Rubbettino, pp. 200) dello scrittore cosentino Giuseppe Aloe.

Classe 1962, Aloe si è già fatto notare sul piano nazionale per diverse pubblicazioni con Perrone Editore il volume di racconti “Non pensare all’uomo nero… dormi” (2005) e i romanzi “Non è successo niente” (2009) e “Lo splendore dei discorsi” (2010; finalista al Premio Penne), “Ieri ha chiamato Claire Moren” (2018) e con “La logica del desiderio” nel 2016 già finalista allo Strega). Un secondo tempo, quindi, per questo scrittore che esplora in “Lettere alla moglie di Hagenbach”, con estrema eleganza stilistica le estreme visioni del noir. E’ facile capire dal titolo che l’autore sceglie la forma epistolare per dare vita ai suoi personaggi. Una scelta difficile, tra le più complesse, ma sicuramente di intenso effetto emotivo perché il punto di vista è soggettivo, quindi molto intimo.

Lettere e noir, quindi, che portano il lettore a Berlino, città che Aloe sceglie per la sua storia. Una luogo che restituisce le atmosfere del dramma personale legato al protagonista, il criminologo Flesherman alle prese, forse con la risoluzione del suo ultimo caso. E poi lei una donna, Rosa Luxemburg, il freddo corpo di una donna che diviene ossessione all’interno della mente del criminologo. In tutto queste il fascino delle lettere per raccontare le loro storie.


Prima di Aloe, nelle scorse settimane, un altro scrittore Mimmo Gangemi classe ’50 (Santa Cristina d’Aspromonte, R.C.), è entrato ufficialmente tra i candidati del premio Strega, con il romanzo “Il popolo di Mezzo” (PIEMME).

Il percorso per la finale è ancora lungo, ma questi due scrittori hanno tutte le carte in regola per riportare il premio in Calabria dopo 70 anni. L’ultimo scrittore calabrese ad aver vinto lo Strega, infatti, è stato Corrado Alvaro (San Luca, RC) con il suo “Quasi una vita” nel 1951.