Problemi di oggi e problemi di domani. Presente e futuro che ancora una volta si intrecciano e impongono decisioni urgenti e azioni da mettere in campo subito. Al centro della discussione sempre Messinambiente e la gestione dei rifiuti, temi caldissimi ma sui quali l’amministrazione comunale è chiamata a fare delle scelte che non si possono più rinviare. Il tempo stringe, a fine marzo scade l’ultimo affidamento che fino ad oggi ha lasciato nelle mani della partecipata di via Dogali tutta la gestione dei rifiuti, non potrà più esserci alcun rinnovo perché questo strumento con carattere di provvisorietà può essere utilizzato per un massimo di 18 mesi e l’amministrazione Accorinti ha esaurito tutte le possibilità in tal senso. Il futuro sembra avere sempre più il nome della Somer, la partecipata di Messinambiente nata nel 2000 per gestire impianti che poi non furono mai realizzati e che per questo è rimasta totalmente inattiva. E’ un’ipotesi di cui si parla da mesi a Palazzo Zanca e lo ha ribadito ieri sera l’assessore Daniele Ialacqua durante la riunione convocata per discutere di alcuni problemi da affrontare nell’immediato e delineare quali strategie mettere in campo per il futuro.
Oltre all’assessore Ialacqua, c’era il Sindaco Renato Accorinti, il liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci, tutte le organizzazioni sindacali. Tanti i problemi trattati durante il vertice. Quella della Somer è una possibilità sempre più concreta anche se i giorni passano, la fine del mese di marzo si avvicina e appare quasi impossibile riuscire a chiudere questa operazione nel giro di un mese e mezzo perché i passaggi sono tanti e non si è ancora capita quale sarà la strategia. Di certo c’è che l’intenzione è di traferire sulla Somer il ramo aziendale di Messinambiente che si occupa dei servizi, ovviamente con personale, mezzi e macchinari, facendo andare verso la liquidazione la società madre. La Somer è al 100% di proprietà di Messinambiente e detiene un capitale sociale da 100.000.000 euro, dunque prima si dovrebbero scindere le sorti delle due aziende. Al momento si vagliano diverse opzioni, si è pensato alla vendita delle quote con acquisto da parte del Comune, oppure ad una cessione o affitto delle stesse quote, in questo modo le due società inizierebbero a percorrere strade diverse e la Somer potrebbe partire da zero, senza i debiti che hanno devastato Messinambiente. Servirà un contratto di servizio che regoli servizi e prestazioni tra Comune e nuova società, strumento necessario per non precipitare di nuovo nella trappola delle perizie insufficienti, strumento su cui il liquidatore Ciacci e l’assessore Ialacqua stanno lavorando da settimane e che rappresenterebbe l’impalcatura di una nuova gestione dei rifiuti in house, così come il Comune ha previsto nel piano Aro attualmente al vaglio della Regione. A fine marzo però scade l’ordinanza che sta consentendo a Messinambiente di andare avanti. Entro quella data l’amministrazione Accorinti e il Consiglio comunale dovranno fare delle scelte e, come si suol dire, decidere cosa vogliono fare da grandi: Messinambiente ormai è al capolinea, anche per una questione di risorse a disposizione, e tutti i recenti miglioramenti apportati rischiano di rivelarsi vani se non si prenderanno delle decisioni immediate. Ci sarebbe un’operazione societaria da chiudere, un contratto di servizio da stilare, approvare in giunta e poi in Consiglio comunale, e se tutto filasse liscio senza intoppi si dovrebbero attendere le autorizzazioni alla Somer pe gestire e trattare i rifiuti. Il conto alla rovescia però è implacabile. E conoscendo i tempi biblici di Palazzo Zanca il timore è che non si arrivi in tempo, provocando un’inevitabile serie di ripercussioni su servizio e gestione societaria. Sullo sfondo resta sempre la famosa transazione debiti/crediti con l’Ato3, transazione che è ormai una chimera o una sorta di tela di Penelope perché gli amministratori continuano a ripetere che è quasi conclusa, ma non si capisce perché nel frattempo è passato circa un anno e di chiuso non si è ancora visto niente. L’amministrazione Accorinti deve dunque decidere quale strada intraprendere e premere l’acceleratore, altrimenti tra poche settimane potrebbe profilarsi di nuovo l’emergenza.
L’incontro di ieri è però servito anche per parlare di presente, perché nonostante gli sforzi e anche qualche significativo risparmio operato dalla società, i problemi finanziari non finiscono mai. E come se non bastassero le solite grane da affrontare, da gennaio è subentrata anche una nuova normativa fiscale che sta creando non pochi problemi a Messinambiente. In pratica rispetto al passato il Comune non paga più la fattura per intero ma trattiene l’iva che si aggira sul 10% del totale. Da gennaio dunque dei 2,3 milioni girati ogni mese a Messinambiente, il Comune ha trattenuto il 10%, creando non poche difficoltà per il pagamento degli stipendi. Già a dicembre la fattura non era stata pagata per intero, adesso si è aggiunta questa novità e quindi c’è il rischio concreto di non poter più riuscire a pagare gli stipendi per intero e nei tempi giusti. Forte preoccupazione è stata espressa dai sindacati, come anche dal liquidatore Ciacci che fin dal primo giorno ha provato a battere i pugni per avere un budget mensile più alto e che adesso si ritrova a non poter garantire neanche i pagamenti per intero. Su questo fronte il Sindaco Accorinti ha garantito che nel giro di una settimana ci sarà un nuovo incontro per tornare a confrontarsi sull’argomento e discutere tutti insieme le eventuali alternative che nel frattempo l’amministrazione metterà a punto.
A Barbalace è poi toccato il compito di coordinare una serie d'incontri con i responsabili dei vari servizi sugli altri temi oggetto dell'incontro. Relativamente all'impianto di Pace si è confermato che la procedura sta andando avanti e che si stanno ormai completando gli atti di gara in vista dell'affidamento. Il finanziamento per il risanamento della discarica di Portella Arena, già accordato con decreto della regione ed in attesa del visto della Corte dei Conti, avrà bisogno di essere rimodulato essendo parte dei fondi Pac. Infine si è evidenziata l'opportunità di potere beneficiare di finanziamenti per il completamento e/o manutenzione delle isole ecologiche e dei Centri comunali di raccolta.
Francesca Stornante