Sulla telenovela bilanci interverrà direttamente il Presidente della Regione Crocetta, interpellato in queste ore direttamente dal Presidente di Sicilia Futura Totò Cardinale e dal capogruppo Ars Beppe Picciolo. Sempre più possibile quindi l’ipotesi di un commissariamento relativo agli strumenti contabili, alla luce di una gravissima situazione delle casse di Palazzo Zanca sottovalutata ed anzi affrontata con estrema leggerezza dall’amministrazione Accorinti. Nel mezzo c’è un commissario nominato a dicembre, Lauricella, che in 4 mesi ha preferito soprassedere su ritardi ed “autosospensioni”.
Adesso a scendere in campo è la politica regionale.
A intervenire è il leader di Sicilia Futura Cardinale che nel chiarire la questione sfiducia annuncia le prossime strategie a livello regionale e lancia un messaggio netto all’Udc di D’Alia, se ha scelto Berlusconi deve uscire dal governo Crocetta.
“Noi, in coerenza con quanto avvertivamo venir fuori dal cuore e dalla “pancia” della città- spiega l’ex ministro- abbiamo avviato incontri anche a livello nazionale per concordare con tutto il centro-sinistra la necessità di avviare in tempi brevissimi il percorso per la mozione di sfiducia ad Accorinti. E’ arrivato il momento per un’amministrazione comunale che sappia essere coerente con gli impegni programmatici presi. Il Pd con il quale come Sicilia Futura, vicina a Renzi, operiamo fianco a fianco, ha subito condiviso e aderito alla nostra sollecitazione. Pensavamo fosse così anche per gli altri partiti del centro-sinistra. Ma D’Alia la pensa diversamente e ha dato prova di non coerenza politica, ambivalenza, non so come definirla, schizofrenia politica. Non sono d’accordo, rinviare equivale a prendere in giro la gente”.
La presa di posizione del Presidente nazionale dell’Udc ha comunque anticipato le dichiarazioni successive all’invito di Berlusconi per ricreare, iniziando dalla Sicilia, il centro-destra di quel 2001 che portò al 61 a 0. Ma a quel punto ha lasciato Pd-Sicilia Futura senza i numeri e le firme per arrivare alla presentazione della mozione.
“Facendo di necessità virtù abbiamo già parlato con Crocetta e stasera ne discuteremo nuovamente- prosegue Cardinale- Sia al governatore che a noi interessa solo il bene di Messina, quindi stiamo valutando le reali possibilità di procedere con un commissariamento per la questione dei bilanci. La città viene prima di ogni calcolo e di ogni logica di parte. Crocetta sta già pensando ad un’accelerazione su questa strada”.
Messina, inutile ricordarlo, è ancora in gestione provvisoria, unico Comune d’Italia a non avere ancora il previsionale 2015, con conseguenze gravissime per l’economia cittadina e per la quotidiana gestione. La mancata presentazione del previsionale inoltre incide pesantemente anche sul Piano di riequilibrio, congelato da più di un anno.
“Noi vogliamo fare qualcosa di concreto- spiega il Presidente di Sicilia Futura- A differenza di altri. E mi riferisco alle posizioni assunte negli ultimi giorni da Gianpiero D’Alia e sulle quali ho già detto al governatore come la penso. Fino a quando D’Alia pensa di abusare della pazienza degli altri? Noi di Sicilia Futura diciamo, se D’Alia vuol restare nel centro-sinistra accetti di sottoscrivere un impegno per le prossime scadenze e ne saremo lieti. Se invece è sua intenzione spostarsi verso il centro-destra è bene che si prepari ad uscire dal governo Crocetta. Noi andremo avanti fino alle estreme conseguenze”.
Già nella giornata di sabato era stato il segretario regionale di Sicilia Futura Nicola D’Agostino a lanciare segnali di guerra all’Udc: “Ci sta che Berlusconi rilasci dichiarazioni populistiche, che attacchi un governo di sinistra, che provi a rimettere in piedi una proposta di destra e incoraggi i cosiddetti moderati ad avvicinarsi a lui ma che D'Alia dica ciò che ha detto riguardo una sua presenza nel centrodestra no. Ma come, fa a stare al governo con Crocetta con la pancia piena, a dialogare con Raciti assumendo ruoli da plenipotenziario, e poi a lavorare per sfasciare la coalizione? Presidente Crocetta si può essere di lotta e di governo mentre la Sicilia brucia?”
Per la verità a rovinare la coalizione di centro-sinistra e ad assumere posizioni contro il governo Crocetta riescono benissimo anche gli alleati dello stesso Pd, ormai diviso in rivoli e rivoletti in vista dei futuri schieramenti per il candidato alla Regione, senza bisogno che ci si metta di mezzo D’Alia, ma a replicare all’ex ministro è anche il capogruppo del Pse all’Ars Giacomo Di Giacinto: “Le parole dell’Udc Giampiero D’Alia su un suo ritorno con Silvio Berlusconi non sono in linea con l’esperienza di governo che il suo partito sta avendo in Sicilia in una coalizione di centrosinistra a sostegno del presidente Rosario Crocetta. L’Udc, a questo punto, dovrebbe trarne le conseguenze dal punto di vista politico”.
Per chi non lo avesse capito, a distanza di un anno e mezzo dalle Regionali 2017 la campagna elettorale è già iniziata.
Quel che però più interessa noi messinesi, è la vicenda bilanci,senza i conti in regola rischiamo di morire senza bisogno che nessuno dichiari il default. La gravità dei ritardi di quest’amministrazione è tale che stupisce come ancora Regione e Ministero non siano intervenuti. A rischio non ci sono solo i servizi essenziali. C’è il futuro della città.
Rosaria Brancato