Sono in assemblea permanente da giovedì scorso, all’interno del palazzo occupato. I dipendenti della Camera di Commercio vogliono scusarsi per i disservizi che stanno creando alle imprese ma ritengono che sia l’unica strada necessaria a tutela e promozione dello sviluppo imprenditoriale del territorio.
Ribadiscono che l’unione con le altre Camere della Sicilia Orientale costituirebbe il terzo ente italiano per numero d’imprese e invitano le associazione datoriali “ad evitare personalismi e polemiche che guardano ad interessi di parte“.
Al presidente della Regione, Rosario Crocetta, chiedono “che porti a compimento un impegno che il suo governo ha assunto, con i lavoratori di tutte le camere siciliane, con il disegno di legge 905 che pone le basi per la risoluzione del problema pensionistico dei dipendenti e dei pensionati camerali siciliani“.
Perché i problemi che ruotano intorno all’ente camerale sono tutti di natura economica, a maggior ragione adesso che il Governo nazionale ha deciso la riduzione dei tributi camerali del 35 % a partire da quest’anno, e del 40 e 50 % nei prossimi. Sgravare i costi delle pensioni, da trasferire su altri enti previdenziali, sarebbe una boccata d’ossigeno per tutti le Camere siciliane in difficoltà.