Nessuna conseguenza sanitaria per il paziente ricoverato nel reparto di rianimazione del Policlinico nelle cui narici i parenti hanno trovato larve e moscerini. Ieri mattina – fanno sapere dall’azienda ospedaliera G. Martino – sono stati eseguiti ulteriori accertamenti per chiarire la vicenda che ha visto protagonista l’ uomo di 55 anni, ricoverato da due mesi al Policlinico per una emorragia cerebrale provocata da un aneurisma. Il prof. Antonio Cascio, parassitologo dell’azienda di viale Gazzi ha esaminato alcuni campioni biologici del paziente, che hanno dato esito negativo. «In particolare – si legge in un comunicato – l’esame microscopico e macroscopico effettuato sulle feci non ha messo in evidenza la presenza di protozoi, parassiti e stadi larvali; l’analisi è stata eseguita anche sulle garze di medicazione e non sono stati rilevati – è scritto sul referto – insetti o larve».
Sul presunto caso di malasanità nel reparto di rianimazione del Policlinico, scatta immediata anche la difesa d’ufficio del prof. Angelo Sinardi, direttore dell’unità operativa di rianimazione, che ha dichiarato quanto segue: «In reparto non c’è nessun degrado igienico sanitario in quanto lo stesso viene sottoposto a periodiche pulizie ordinarie e straordinarie, oltre alla pulizia regolarmente effettuata dal personale preposto.L’igiene personale dei pazienti in reparto è garantita dalla quotidiana cura e assistenza praticata dal personale infermieristico, a volte reiterata nel corso delle 24 ore o quando ne ricorrano le necessità. La presenza di insetti volanti deve essere ascritta alla casualità in quanto insetti provenienti dall’esterno possono penetrare accidentalmente nel momento di apertura e chiusura delle porte, malgrado l’attenzione posta all’igiene del reparto stesso da parte del personale medico e infermieristico.Un consulente Otorino laringoiatra è stato chiamato per una visita e per verificare se vi fossero eventuali parassiti nelle cavità nasali e orali del paziente; l’ispezione – effettuata di fronte alla moglie del paziente – ne ha escluso categoricamente la presenza. Quindi deve ritenersi che la presenza accidentale del parassita rinvenuto nell’orefizio esterno della narice del naso, monolateralmente, sia del tutto accidentale e dovuta a cause ancora tutte da verificare».Circa la natura del parassita sono in corso accertamenti per risalire all’origine dello stesso.
Il prof. Cascio, responsabile del servizio di parassitologia clinica del policlinico, ha evidenziato come non ci sia stata l’opportunità di esaminare i parassiti perché eliminati, per cui non è possibile fornire un giudizio obiettivo e sereno. «Tuttavia – dichiara il prof. Cascio – si potrebbero prospettare due ipotesi: una miasi o, seconda opzione meno probabile, che si possa trattare di una migrazione erratica di parassiti intestinali».
Il caso però, non si chiude qui perché dopo la denuncia dei parenti alla polizia sarà la Magistratura a dover fare luce sulla vicenda ed accertare eventuali responsabilità. (DLT)