Nella sua lunghissima giornata messinese il Governatore Crocetta, ieri in città per presentare i candidati della lista Il Megafono alle prossime elezioni del 24 e 25 febbraio, non si è limitato agli appuntamenti puramente politici. Perché la sua politica vuole andare oltre, va tra la gente, ascolta il dolore e le preoccupazioni di chi in questo momento ha più bisogno. Crocetta lo ha fatto al Teatro Vittorio Emanuele non negando una parola ai tanti lavoratori messinesi che lo aspettavano perché hanno fiducia in lui. C’erano quelli dell’Ente Teatro, quelli dell’Aicon, ha saputo dei lavoratori dei servizi sociali che sono in presidio davanti Palazzo Zanca da giovedì pomeriggio e hanno già trascorso la quarta notte sugli scalini del Comune in attesa degli stipendi. Non è riuscito a incontrarli ma ha promesso di accendere i riflettori palermitani anche sul dramma dei servizi sociali messinesi.
In via Bonino lo attendevano gli ex operai della Triscele. Sotto il gazebo sono rimasti ad aspettarlo i 41 lavoratori licenziati e le loro famiglie, il Presidente Crocetta è andato a incontrarli anche se era quasi mezzanotte. E’ entrato sotto quel gazebo ed è rimasto con loro non solo per solidarietà ma per dimostrare ancora una volta che la Regione non li lascerà soli. Crocetta ha assicurato che già da oggi si sarebbe rimesso in moto per non fermare quel percorso già iniziato a Palermo per cercare di invidiare una strada per questi operai che ad oggi sono licenziati ma che non vogliono rassegnarsi ad un futuro da disoccupati. Il Governatore siciliano è tornato a parlare della possibilità di mettere un vincolo sull’area in cui sorge oggi lo stabilimento perché considerato bene di archeologia industriale che non potrebbe essere abbattuto. Vincolo che interesserebbe appunto la parte antica dello stabilimento e che potrebbe essere assegnata proprio ai lavoratori, costituiti in cooperativa, o ad un nuovo imprenditore che voglia esclusivamente produrre birra a Messina. L’unico a intervenire in questo delicato passaggio potrebbe essere solo il Presidente della Regione perché nel frattempo il famoso cambio di destinazione d’uso dell’area è diventato effettivo, come ha annunciato la Gazzetta Ufficiale della Regione dello scorso giovedì. Ma questo passaggio non è certamente facile, Crocetta proverà prima a rimettersi in contatto con la famiglia Faranda per tornare a chiedere quali siano le loro intenzioni. Considerato anche che la stessa famiglia ha recentemente dichiarato di non sentirsi completamente fuori dai giochi in un ipotetico rilancio dell’attività. I 41 ex operai non hanno però più alcuna fiducia. Sperano piuttosto arrivi un nuovo imprenditore interessato a far ripartire insieme a loro l’attività, sono pronti a creare una cooperativa e a fare squadra per tornare a produrre birra, nel frattempo mettono il loro destino nelle mani del Presidente Crocetta e della Regione che fino ad oggi hanno dato prova di voler trovare una soluzione. Resta naturalmente aperto anche il progetto dell’Assessore alle Attività Produttive Linda Vancheri che mira a riportare in Sicilia i marchi storici negli anni emigrati verso altre Regioni d’Italia o addirittura all’estero. Insomma, i fronti su cui muoversi sono tanti. Crocetta ha chiesto di riaggiornare l’incontro a mercoledì per avere il tempo di aggiungere nuovi tasselli alla discussione. Un altro piccolo passo per i 41 che ormai da mesi presidiano i cancelli di via Bonino che quantomeno hanno la certezza di non essere soli. (Francesca Stornante)