E’ stato un primo incontro per avviare un percorso più complesso, reso necessario dopo la lettera di fuoco (e l’appello) che il sindaco di Villa San Giovanni, Antonio Messina ha trasmesso la scorsa settimana(leggi qui) sottolineando i disagi patiti dai suoi concittadini e annunciando di essere pronto ad emettere un provvedimento per “obbligare” i tir ad imbarcarsi per la Rada San Francesco per decongestionare la viabilità. Nella durissima nota il primo cittadino dirimpettaio stigmatizzava il comportamento dell’amministrazione Accorinti che finora sul fronte anti-tir ha preso provvedimenti non solo in “splendida solitudine” ma neanche comunicandoli alla giunta di Villa San Giovanni. Il risultato è che i mezzi pesanti, in assenza di segnaletica apposita in territorio calabrese, quando sbarcano alla Rada San Francesco vengono sanzionati per il mancato rispetto di un’ordinanza che è valida solo sulla nostra sponda. “Multe che- ha scritto Messina- sono illegittime e quindi saranno tutte annullate”.
Da qui la necessità di un tavolo tecnico, inizialmente previsto in Prefettura ma che invece si è tenuto al Comune, alla presenza degli assessori Cacciola e Pino, del presidente dell’Autorità Portuale De Simone, del comandante dei vigili urbani Ferlisi e del sindaco di Villa Messina. Si è trattato però di un primo incontro servito alle singole parti per esporre la propria posizione e le istanze da mettere all’attenzione di tutti. Però, come fatto notare dal presidente De Simone, per raggiungere una soluzione condivisa è necessario che tutti i protagonisti siano presenti al tavolo ed al Comune mancava l’amministrazione di Reggio Calabria, nonché il prefetto di Reggio. Il sistema dello Stretto infatti non ha come unici attori la Rada San Francesco, il porto storico di Messina, l’attracco di Tremestieri e il porto di Villa San Giovanni. Qualsiasi scelta non può prescindere dal coinvolgimento anche delle istituzioni di Reggio Calabria. Da qui la decisione di riunire nuovamente il tavolo tecnico nei prossimi giorni, integrandolo con chi oggi era assente e di fissare comunque una data entro il 25 aprile, prima quindi dell’inizio dei periodi più “caldi” sotto il profilo della viabilità.
R.Br.