Quando si parla di ex cooperativa Futura le immagini che tornano alla mente sono tante. Le innumerevoli proteste dei lavoratori, le notti trascorse a Palazzo Zanca, torte e spumante per festeggiare le troppe promesse non mantenute, i sit-in, le urla nei megafoni, il famoso video-documentario intitolato “Le bugie di Pinocchio”, dedicato all’ex sindaco Buzzanca e che raccontava tutte le peripezie vissute dai lavoratori nei mesi di lotta. Oggi però è arrivato il giorno tanto atteso. C’era di nuovo la torta, stavolta senza Pinocchio ma con Titti e il gatto Silvestro, metafora di chi continua a opporsi alle prepotenze. E questa volta la torta era per festeggiare davvero.
Per i lavoratori della ex Futura sembra finalmente tornare il sereno. Il Tribunale di Messina si è espresso e la sentenza ha tutti i requisiti per essere considerata di portata storica. Lo hanno sottolineato questa mattina l’avvocato Giacomo Calderonio che rappresentava anche la collega Stefania Franchina, i due legali che hanno portato avanti la battaglia contro il Comune di Messina per far valere i diritti dei lavoratori della ex cooperativa Futura. E’ una vittoria per la Funzione Pubblica della Cgil e per la segretaria Clara Crocè che oggi ha festeggiato insieme ad Antonella Iraci e Giusy Squillacioti, che hanno letteralmente ricostruito le buste paga inesistenti, e naturalmente alle lavoratrici protagoniste di tante battaglie.
Nel tempo hanno provato in tutti i modi ad avere gli stipendi che la cooperativa non ha mai pagato, avevano provato a trattare con Palazzo Zanca che non pagava giustificandosi con la motivazione che non poteva quantificare il debito a carico della coop che non si preoccupava di fornire neanche le buste paga. Tante le strade battute prima di arrivare ai ferri corti presentando i decreti ingiuntivi. Ma il Comune è andato avanti, ha presentato opposizione ai decreti ritenendo che l’art.29 della legge Biagi, quello che regola la responsabilità solidale tra committente e appaltatore (in questo caso cooperativa e Comune), non fosse applicabile alle amministrazioni pubbliche. Così però non è, la legge parla chiaro. E dunque il Tribunale di Messina ha rigettato l’opposizione condannando il Comune al pagamento del TFR e degli stipendi ai lavoratori della ex Futura, più le spese legali. Questa prima sentenza riguarda solo una delle lavoratrici, ma a cascata potrebbero arrivarne altre uguali per tutti i lavoratori che ha intrapreso la battaglia legale. Il Comune, visto che la Futura è in liquidazione coatta e commissariata dovrà così farsi carico del pagamento di tutti gli arretrati per circa 150 lavoratori. Una vera mazzata per le casse comunali. Il sindacato sarebbe ancora disponibile ad una eventuale transazione perché l’intenzione non è mettere in ginocchio Palazzo Zanca. Anche se, dicono le lavoratrici, è stato proprio il Comune a mettere loro in ginocchio.
La sentenza dovrebbe anche servire come stimolo, da ora in avanti, affinchè le pubbliche amministrazioni controllino da vicino l’operato di cooperative o aziende a cui affidano i servizi in gestione. Non dovranno accontentarsi più di avere i Durc in regola ma dovranno pretendere le buste paga con regolarità anche per verificare dove vanno a finire i soldi. Potrebbe anche essere uno stimolo per tornare a internalizzare i servizi, come spesso chiesto proprio dai sindacati, ed è sicuramente una garanzia per i lavoratori che così potranno davvero sentirsi tutelati.
Adesso Palazzo Zanca avrà 30 giorni di tempo per presentare ricorso, la certezza però è che da oggi la prima lavoratrice vincitrice può andare a al Comune a reclamare i suoi soldi. Gli altri aspettano che sia fatta giustizia anche per loro, ma avvocati e sindacato sono convinti che a questo punto il Tribunale seguirà un’unica linea per tutti, segno che è stato intrapreso un preciso orientamento volto prima di tutto alla tutela dei lavoratori. C’è poi un’altra giustizia che aspettano. E’ quella di veder pagare i responsabili di questo scempio che li ha ridotti alla fame per troppo tempo. Le denunce penali contro gli amministratori della ex Futura ci sono già, le lavoratrici hanno messo nero su bianco denunce che parlano di connivenze con la politica di Palazzo Zanca e comportamenti tenuti dagli amministratori nei confronti delle lavoratrici. Di questo se ne occuperà la Magistratura, loro continueranno ad attendere. Mentre la segretaria Crocè è già pronta a dare battaglia suoi nuovi bandi di gara per l’affidamento dei servizi sociali. Servono garanzie e serve soprattutto che la politica resti fuori dalle cooperative sociali. Serve, insomma, stravolgere quanto accaduto fino ad oggi. (Francesca Stornante)