Riflettori ancora puntati sui lavori di riqualificazione eseguiti in via Santa Cecilia. «Sono bastati alcuni minuti di pioggia, per causare l’allagamento del marciapiede antistante il Santuario di S. Antonio»: così i consiglieri comunali Nello Pergolizzi (Fli), Domenico Guerrera e Vincenzo Messina (Il Centro con D’Alia), che a due mesi di distanza dalla prima interrogazione (vedi articolo correlato), tornano ad interpellare l’amministrazione comunale e precisamente il sindaco Giuseppe Buzzanca e l’assessore ai lavori pubblici Gianfranco Scoglio sugli interventi realizzati nella centralissima arteria, con i quali si è provveduto ad allargare il marciapiede. «La segnalata inefficienza del sistema di raccolta e convogliamento acque piovane – scrivono Pergolizzi, Guerrera e Messina – si è manifestata alle prime piogge».
I tre rappresentanti del Civico consesso puntano ancora una volta il dito contro il progetto dei lavori che, a loro dire, presenta «molte carenze tecniche», in quanto l’allargamento del marciapiede « oltre ad avere creato una strozzatura alla carreggiata stradale di via Ghibellina e via S. Cecilia, con conseguenti disagi per gli automobilisti» fa sì che «assenza di divieto di sosta i mezzi possono essere parcheggiati sul bordo del marciapiede». Pergolizzi, Guerrera e Messina sostengono che la « “forzatura” urbanistica, nell’eseguire l’intervento, ha notevolmente deturpato l’aspetto architettonico dell’area esterna del Santuario» e chiedono quindi a Buzzanca e Scoglio «di dare disposizioni affinché, in variante al progetto della sistemazione esterna, antistante al Santuario di S. Antonio, si possano adottare interventi che da un lato non penalizzano la circolazione automobilistica e dall’altro consentano la realizzazione di un’opera più rispettosa dell’aspetto paesaggistico del centro storico».