La crisi economica e finanziaria del Comune miete le prime vittime. Sono i lavoratori ex Cea ed ex Feluca. Per loro, al momento, non esiste alcuna possibilità di assunzione. Nonostante le battaglie condotte in difesa della salvaguardia del posto di lavoro, nonostante le promesse ricevute e le speranze alimentate da più parti , le due vertenze sembrano arrivate alla fine. Ad una brutta fine. Ma andiamo con ordine , separando le due situazioni.
Sino al 30 giugno 2010, i lavoratori ex Cea si sono occupati della manutenzione stradale per conto del Comune e dopo il licenziamento era stata garantita loro la continuità occupazionale. In particolare, era stato prospettato loro l’assorbimento all’Amam, che avrebbe dovuto assumere prima i cinque lavoratori appartenenti al bacino degli Lsu regionali e, poi, i restanti dieci attingendo al Fondo Nazionale per l’occupazione. Tuttavia, qualcosa nelle procedure si è bloccato e, vista la carenza di risorse finanziare del Comune, adesso l’assunzione viene messa in discussione, come si legge nella nota firmata dal dirigente al Personale di Palazzo Zanca, Antonino Cama, che scrive: «stante gli attuali vincoli di finanza pubblica… l’ente si trova nella impossibilità di avviare procedimenti assunzionali». La porta viene chiusa ma non sbarrata, perché le cose potrebbero cambiare nel caso in cui intervenisse la Regione, ma questa – per il momento – è un’altra storia.
Se i lavoratori ex Cea non ridono, non va meglio agli ex dipendenti Feluca. Come si ricorderà, nelle scorse settimane il commissario straordinario Luigi Croce aveva predisposto una proposta di delibera per chiedere la revoca della delibera 21/C approvata dal Consiglio comunale l’11 marzo 2011, con la quale si dava il via libera – analogamente a quanto succedeva in Consiglio provinciale – alla costituzione della NewCo che avrebbe dovuto prendere il posto di Feluca nella gestione dei servizi telematici ed informatici per conto di Comune e Provincia. La delibera -che mira alla riduzione delle spesa – è già stata esitata favorevolmente dalla commissione partecipate, presieduta da Nello Pergolizzi, e dovrà adesso approdare in Consiglio comunale. Senza NewCo, non ci sarà ovviamente neanche l’assorbimento dei 17 lavoratori ex Feluca, che dovranno restare a case e dimenticare le tante promesse che la politica ha fatto loro in questi mesi. La nota di Cama parla anche di loro, rinviando «le competenze per il reimpiego degli stessi secondo le procedure previste per gli organismi di liquidazione». Ma con l’aria che tira, si può solo sperare in un miracolo. (Danila La Torre)