Il sindaco di Messina, il sindaco di Villa, il commissario di Reggio, le due Capitanerie di Porto, l’Autorità Portuale e le compagnie di navigazione. C’erano proprio tutti all’incontro convocato a palazzo Zanca dal sindaco Accorinti e questa è già una notizia. Raramente, infatti, si era creata una comunità d’intenti tale da portare avanti insieme le istanze dell’area dello Stretto.
E il tavolo istituito stamane sarà permanente, nel senso che si riunirà a cadenze stabilite per valutare le azioni da intraprendere di volta in volta ed affrontare le numerose problematiche con cui i cittadini hanno a che fare quotidianamente. Il transito dei tir, soprattutto, ma non solo. Il porto di Tremestieri, l’ecopass, le tariffe agevolate per i residenti e qualunque altra esigenza si presenti nel collegamento tra le due sponde, per chiedere di comune accordo l’intervento dello Stato.
La questione dei tir in città, chiaramente, è da decenni uno dei problemi principali per la città di Messina. Per questo, gran parte della riunione è stata dedicata alla risoluzione, o quantomeno alla mitigazione, del passaggio dei mezzi pesanti.
Abbiamo più volte spiegato, ed anche oggi è stato ribadito, che il problema potrà essere quasi integralmente risolto una volta che verrà aperta la seconda invasatura del porto di Tremestieri, i cui lavori procedono finalmente a passo spedito e termineranno, da cronoprogramma, a fine anno. Dal 1. gennaio, dunque, potrà tornare ad essere smaltita una percentuale vicina al 95 % dell’intero traffico pesante, così come accadeva prima che le mareggiate danneggiassero la diga. Nelle intenzioni dell’amministrazione comunale, ribadite anche oggi, c’è l’idea di aumentare questa percentuale sino al 100 % e, di conseguenza, chiudere la rada San Francesco per i tir. L’approdo di viale della Libertà resterebbe aperto solo per le automobili e per i pedoni fin quando non saranno realizzate anche le altre quattro invasature previste dal progetto di ampliamento dell’approdo a sud.
“Non voglio andare a dormire pensando di avere responsabilità sulla questione dei tir in città – ha esordito il sindaco Accorinti -. E’ un peso sulla coscienza che avevo prima da cittadino e ancor più adesso da sindaco. Sono contento della presenza odierna di tutti i soggetti istituzionali intenzionati ad affrontare la questione. Mai la politica ha preso così in mano la situazione per portarla a livello nazionale. E non riguarda solo il passaggio dei tir, ma sarà un tavolo permanente sull’area dello Stretto, si parlerà di continuità territoriale con le deputazioni e i presidenti delle due Regioni. E’ un diritto costituzionale che da sempre è stato calpestato. L’obiettivo è quello di creare un soggetto politico unico, Comuni diversi ma con intenti comuni”.
Oltre all’importanza di aver riunito tutti le parti in causa, con l’istituzione del tavolo permanente, è un altro il risultato importante e tangibile scaturito dalla riunione odierna. L’amministrazione comunale è riuscita ad ottenere l’impegno, da parte delle compagnie di navigazione, di raddoppiare il numero giornaliero di navi nell’unica invasatura al momento funzionante. Fino ad oggi sono meno di 20, a breve saranno 35.
“E’ vero che funziona solo un’invasatura – ha affermato Accorinti – ma è anche vero che è rimasta sottoutilizzata. E questo è inaccettabile. E’ necessario fare uno sforzo comune perché venga sfruttata al 100 %. Non servirà ad eliminare tutti i tir dalla città, ma servirà almeno a diminuirne la quantità. Mentre aspettiamo il completamento dell’altra invasatura, intanto raggiungiamo questo risultato. Il punto chiave è dunque il fatto che tutti gli armatori hanno preso l’impegno di aumentare il numero delle corse e utilizzare l’invasatura a tempo pieno. Ci sarà una nave ogni 45 minuti. Non dovrà più accadere che vengano rilasciati pass per mancanza di navi”.
Il sindaco ha promesso anche un impegno forte da parte della Polizia Municipale per controllare gli assi viari principali, in particolare i viali Europa e Boccetta, e sanzionare i tir che non rispetteranno l’ordinanza. “E’ il massimo che possiamo fare – prosegue -. Un altro passaggio importante sarà affrontato durante gli incontri, che avremo nei prossimi giorni, coi sindacati e gli autotrasportatori. Chiediamo loro la serietà di andare a Tremestieri, poiché solo in caso di attesa superiore a un’ora e mezza ci si può spostare a San Francesco”.
Nelle prossime settimane il tavolo si riunirà ancora: “Affronteremo la questione delle tariffe ridotte per i residenti, della continuità territoriale e dell’ecopass – spiega Accorinti -. Già oggi gli armatori hanno garantito che saranno puntuali nei pagamenti ogni mese, ma noi chiaramente vigileremo perché vogliamo avere tutta la situazione sott’occhio. Metteremo anche delle telecamere per controllare, ce lo chiede la collettività. E lo stesso faremo per i pass che, lo ripeto, possono essere concessi solo in caso di attesa superiore a 90 minuti”.
Si è parlato anche dell’ampliamento del porto di Tremestieri e della chiusura definitiva e totale della rada San Francesco. “Si sta procedendo per tappe, anche se sappiamo che purtroppo il percorso non sarà brevissimo – spiega il sindaco – . Ma è un altro obiettivo da raggiungere, perché dobbiamo spostare anche la Cartour e riconvertire la rada San Francesco in qualcosa di utile per la città, senza alcuna preclusione. Se dovessi restare sindaco per cinque anni, spero che tutto questo possa realizzarsi prima della fine del mio mandato”.
Un ultimo accenno, infine, ad un eventuale collegamento con Reggio, tratta che da Tremestieri consentirebbe di avere una navigazione più breve. “Il commissario di Reggio – conclude Accorinti – mi ha fatto presente che lì esiste una sola rampa d’accesso a doppio senso, non in grado di garantire adeguate condizioni di sicurezza per il passaggio dei tir. Lo Stretto è uno snodo nazionale per i trasporti e i problemi sono dunque di competenza nazionale. Chiederemo al Governo di impegnarsi a finanziarie le opere necessarie, è loro dovere farlo. Non sono mica i Comuni a realizzare le grosse infrastrutture, ma è necessario un intervento statale”.
(Marco Ipsale)