In 6 mesi sono passati dagli anni ’60 ai tempi nostri. Le prime decisioni del Cda hanno infatti riportato avanti la lancetta dell’orologio rispetto ad un parco mezzi obsoleto che influiva sulla qualità del servizio.
Il messinese Massimo Finocchiaro si è insediato nel mese di marzo alla “guida” dell’Ast, sicuramente una delle più disastrate partecipate della Regione. Fedelissimo di Crocetta si è ritrovato al comando di una “flotta” in condizioni pessime,di un servizio inadeguato,di conti perennemente in rosso,anomalie di gestione ed un’eredità pesante, arrivata dopo l’arresto, nell’ottobre 2015, di Dario Lo Bosco che presidente del carrozzone siciliano lo è stato fino al momento del provvedimento cautelare (scattato relativamente al suo ruolo di presidente Rfi).
Dopo una fase di transizione, affidata all’ex vicepresidente Ast Stefano Polizzotto, la palla è passata a Finocchiaro ed ai componenti del Cda Giancarlo Costa e Serafina Perra.
“Diciamo che ci siamo ritrovati ad affrontare una situazione complessa ma soprattutto cristallizzata a causa della fase di transizione durante la quale le scelte sono state rinviate all’ingresso della nuova governance”, spiega diplomaticamente Massimo Finocchiaro che a conti fatti si è trovato sulla poltrona di vertice di una partecipata finita al centro di un vero e proprio terremoto con l’arresto di Lo Bosco,ma soprattutto gravata da conti in rosso e di un costo per la Regione di oltre 26 milioni l’anno a fronte di un servizio inefficiente.
“Siamo passati da un sistema dual, con consiglio di gestione e consiglio di sorverglianza ad un sistema più snello. Ci siamo messi subito al lavoro puntando a superare gli ostacoli anche di tipo burocratico. Il primo atto del Cda in totale controtendenza rispetto al passato è stato il bando di gara per l’acquisto di 100 nuovi autobus. Basti pensare che il nostro parco mezzi è vecchio di 30 anni… Il costo medio di manutenzione di un bus è di 14 mila euro. I mezzi vecchi fanno 1 chilometro e mezzo al litro, contro i 4 chilometri e mezzo dei mezzi nuovi, per non parlare del fatto che quelli vecchi di 30 anni non hanno neanche diritto alla restituzione delle accise. A conti fatti con il bando per un totale di 15-16 milioni di euro per 100 autobus non solo rinnoviamo ma risparmiamo. Anche perché nel frattempo avevamo perso, per questi problemi 800 mila km a causa del fermo mezzi, con gravissime conseguenze di perdita di utenti e contributi”.
Uno dei motivi di scontro,sul finire del 2015, tra il Comitato di sorveglianza,i revisori ed il Cda erano proprio le anomalie per i costi delle manutenzioni,gli affidamenti ai fornitori e le officine esterne. Tra le relazioni richieste dal Consiglio di sorveglianza al Cda nell’estate dello scorso anno, solo per fare un esempio,quella relativa alla fornitura degli pneumatici, per i quali l’Ast in un anno aveva sborsato quasi mezzo milione di euro.
Quando Finocchiaro e il nuovo Cda si sono insediati il fermo mezzi era di 120 autobus su un totale di 600, una percentuale altissima causata da una molteplicità di fattori,compresa la vetustà del parco.
“La nostra seconda decisione è stata quella di procedere in house con le manutenzioni. Insomma, abbiamo riaperto le officine, evitando di ricorrere agli esterni. Ho visto un meccanico quasi commosso nel trovarsi finalmente di fronte ad un motore di riparare. Oggi il fermo mezzi è di 35…. “.
Parte del risultato lo si deve anche ad un’altra scelta, quella di nominare un direttore generale interno, che ben conosce la “macchina” dell’azienda e punta a valorizzare le risorse esistenti.
“C’è tantissimo da fare ancora. Siamo solo all’inizio e non è facile- prosegue Finocchiaro- Nella prossima seduta faremo il report di raffronto tra quanto costavano le officine esterne e la soluzione in house. Stiamo provvedendo anche alla revisione dei motori ed all’istituzione dei soccorsi in strada. Quando un mezzo è in panne non lo si lascia al bordo della strada ma arriva il personale per un primo soccorso. Questo comporta una serie di economie evidenti. In programma abbiamo anche la biglietteria elettronica, che darà filo da torcere ai furbetti oltre ad essere un servizio moderno”.
Il biglietto elettronico si potrà acquistare anche on line e con un app, ma l’aspetto più importante,ai fini della lotta al portoghesismo è che gli autisti e i controllori saranno in grado di sapere in tempo reale se qualcuno ha preso un biglietto per un tragitto più breve per poi invece restare a bordo del mezzo fino alla fine. L’obiettivo è recuperare credibilità, qualità ed efficienza.
Ad agosto è stato pubblicato un bando per l’acquisto di autobus usati da destinare agli studenti. Dalla Germania sono arrivati i primi 6 mezzi e nei prossimi giorni ne arriveranno altri 35.
“L’Ast fa fronte in gran parte ai servizi sub urbani,ma abbiamo anche 14 servizi urbani- prosegue- Speriamo che la Regione ci dia l’opportunità di strutturare l’azienda nel migliore dei modi. Importante sarebbe anche riuscire a provvedere alle progressioni di carriera. Abbiamo 850 dipendenti,dei quali 70 amministrativi,ma con i pensionamenti si è registrata la necessità di migliorare alcuni servizi,come i controlli sui biglietti o altri ruoli”.
L’Ast ha poi due “partecipate”, la Ionica trasporti e la Ast aeroservizi che ha in gestione da circa 20 anni l’aeroporto di Lampedusa. Nel week-end si terrà il Prix Italia, premio internazionale di giornalismo sui temi della migrazione. In quell’occasione uno spazio speciale avrà il posto occupato di Maria Andaloro, contro i femminicidi.
“Dall’autunno in poi vogliamo riservare un posto occupato anche negli autobus che circolano in Sicilia. Il messaggio è rivolto soprattutto ai giovani, perché sono migliaia gli studenti che ogni giorno salgono sui nostri mezzi. Vogliamo mandare un messaggio contro la violenza sulle donne ma anche contro ogni forma di violenza,come il bullismo o le aggressioni e gli atti d’inciviltà nei confronti degli anziani”.
L’inversione di rotta, per restare in termini automobilistici, adottata dai nuovi vertici, ha dato qualche fastidio e sono iniziate a fioccare le lettere anonime e i primi sassolini nel percorso…. Tentativi che però hanno visto dirigenti e personale fare quadrato di fronte al nuovo corso del Cda.
Rosaria Brancato