Cinque anni di condanna all'avvocato Alessandro Carlo, oggi sessantenne; 2 anni di condanna a Giuseppe Impennato, 38 anni, sottocapo di Marina; infine 3 anni a Natale Cardile. Poi il passaggio definitivo alla curatela del patrimonio sequestrato. E' questa la sentenza del Tribunale alla fine del processo a carico del legale messinese, già al centro della complessa vicenda legata all'ereditá del costruttore Marino, dalla quale comunque uscì assolto.
La pesante condanna di primo grado riguarda proprio una costola di quell'incredibile giro di prestiti ad usura e passaggio di mano di importanti immobili, e riguarda il fallimento dell'immobiliare CM srl.
L'accusa, che costó i domiciliari all'avvocato, alla fine del 2012, è di bancarotta fraudolenta e irregolarità nelle scritture contabili. E il processo di primo grado, istruito al banco dell'accusa dal sostituto procuratore Fabrizio Monaco, sembra aver provato la responsabilità di tutti i personaggi coinvolti nel passaggio di ingenti somme tra la CM alla Peloritana Appalti. Poco piu' di 218 mila euro la somma incassata da Impennato, che l'avrebbe poi girata quasi per intero al legale, che dell'impresa era amministratore di fatto. La Guardia di Finanza giudico' sospetti altri passaggi societari legati alla compravendita di alcuni terreni per 140 mila euro, e un vorticoso giro di assegni.(Al.Ser.)