“Sembra che nella nostra città ci sia una forte propensione a considerare genericamente la qualità della vita come legata a soli fattori ambientali e non ad un complesso di fattori e di bisogni anche soggettivi che insieme definiscono la positività della vita. Ciò che può essere il tuo standard di qualità della vita non deve necessariamente essere il mio”.
L’ex assessore Gianfranco Scoglio interviene in merito all’operato dell’amministrazione comunale, criticandone l’impostazione. “Ogni volta che si parla di sviluppo economico, di infrastrutture, di lavoro, si antepone sempre la politica ambientale quale unico fattore della qualità della vita per impedirne la realizzazione, senza considerare gli effetti negativi sugli altri fattori determinanti per il raggiungimento della felicità”.
Un atteggiamento che Scoglio attribuisce alla politica di sinistra, “generalmente quand’è all’opposizione, richiedendo il rigido rispetto delle normative ambientali e di parametri assolutamente discrezionali in relazione alla determinazione delle modifiche che comportano influenze negative sulla vita dell'uomo e sull' ambiente”.
E via con gli esempi, con una bacchettata anche a D’Alia, pur senza mai nominarlo. “E' accaduto per il Ponte sullo Stretto sostenendosi che le medesime somme dovevano essere utilizzate per il dissesto idrogeologico o per Giampilieri, salvo poi quando chi con autorevolezza politica lo sosteneva, una volta divenuto Ministro ha accertato che non era possibile avallando addirittura il trasferimento di tali risorse al centro nord. E' accaduto nell' ordine con la Stu Tirone, con la Mortelle – Tono, con la via Marina, con il recupero del parco ferroviario e con la piattaforma logistica delle merci, tutti progetti impantanati, volutamente, nelle procedure di valutazione ambientale e che oggi l' amministrazione tiene custoditi gelosamente nel cassetto. Emblematico è poi il caso della discarica di Pace avversata dagli ambientalisti quando dovevano opporsi alle passate amministrazioni ed oggi invece divenuta addirittura un cavallo di battaglia della presente amministrazione”.
Ed in questo modo, secondo l’ex assessore, la qualità della vita è peggiorata. “Il costo del trasporto a discarica fuori Comune lo pagano i cittadini con la Tares, il costo della mancata realizzazione dei programmi e delle infrastrutture lo pagano i giovani disoccupati ed i cinquantenni che hanno perso il lavoro”.
Poi l’affondo sull’isola pedonale. “Un provvedimento – afferma Scoglio – adottato senza avviare le procedure ambientali per la valutazione sul rischio di incidenza, sulle abitudini della collettività, sul commercio e sulla produzione”.
In due giorni, Scoglio ha notato una “desertificazione del centro, frutto della crisi economica e dell’avvio dell’isola pedonale, che ha spinto le persone a modificare le proprie abitudini non andando in centro”. Si chiede: “All' insegna della qualità della vita, quanti posti di lavoro ancora si perderanno quando i commercianti abbasseranno le loro saracinesche? O si pensa che basta aprire un locale rivolgersi ai pr a pagamento e riempire quel locale per aver raggiunto l' obiettivo lavoro?”.
Proteste per l’isola pedonale anche da parte di alcuni commercianti di via Risorgimento, ai “confini” del perimetro, che hanno dato un segnale abbassando le saracinesche. Si contesta anche l’inversione del senso di marcia, provvedimento adottato sin da martedì scorso. L’assessore Cacciola ha risposto che una valutazione dell’eventuale ritorno al passato verrà fatta nell’arco di una decina di giorni.
La qualità della vita – è la conclusione dell’assessore – peggiorerà ancora a breve. “La vera priorità è il lavoro perchè solo chi lavora è felice. Ce ne renderemo conto a breve quando la gente, come oggi accade, non pagherà più le tasse e così anche chi aveva un lavoro pubblico o di professione politico non percepirà più lo stipendio o l' indennità”.