Se non è proprio una bocciatura è almeno un richiamo alla realtà. Nella lista che verrà resa nota mercoledì dalla Commssione Europea, che riguarda i progetti da finanziare tra il 2014 e il 2020, con 50 mld di fondi comunitari, alla mega opera non vi è alcun riferimento.
Se l’attraversamento stabile tra Scilla e Carriddi non viene più da tempo tenuto in considerazionedall’Unione Europea, il Meridione e le sue infrastrutture però non sono dimenticate.Nella lista è infatti previsto il finanziamento del collegamento Napoli-Palermo e in particolare il potenziamento ferroviario delle tratte Napoli-Reggio Calabria e Messina-Palermo. Inoltre dopo lo “spostamento” dal corridoio Berlino-Palermo a quello Helsinki-La Valletta verranno stanziati fondi per un collegamento ad alta capacità tra Napoli e Bari.
Ancora peggio di un rifiuto quindi, un vero e proprio schiaffo in faccia a chi si ostina a puntare sul ponte parlando del progetto come opportunità di rilancio economico, slancio per il futuro e per la zona.
Il Ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli venuto a conoscenza delle indiscrezioni da Bruxelles non ha perso tempo per elogiare il lavoro internazionale svolto dal governo italiano per l’ottenimento dei fondi europei. Riguardo al Ponte sullo Stretto ha dichiarato che “l’opera verrà realizzata a prescindere dall’eventuale finanziamento UE e che resta una priorità essenziale per lo sviluppo del sistema dei trasporti dell’Italia.”
Due sono le conclusioni a questo punto: o veniamo presi in giro dai vari amministratori e politici che continuano a innalzare il ponte a scudo crociato della nostre civiltà o l’Unione Europea, che ha finanziato progetti in tutto il Continente non sa quello che fa e non conosce i reali bisogni della Sicilia. O forse, dipende dai punti di vista, li conosce bene e sa, come sostengono gli oppositori al Ponte, che non ci si può fidare di certi “costruttori” e di chi li spalleggia per assicurare loro guadagni a discapito dei siciliani che non godono di servizi essenziali e moderni e vivono in una situazione di sottosviluppo economico e sociale.
Aspettiamo mercoledì per conoscere altri dettagli. Intanto godiamoci ancora una volta il balletto sulle priorità e la testarda ostinazione dei nostri politici, che sembrano fare finta di non capire.