Il 31 dicembre 2012 per il comune di Messina scadeva il termine entro cui inviare alla regione il fabbisogno triennale dell’ente. A rischio i precari per i quali in questo momento l’unica certezza è l’incertezza. Il Coordinamento Sindacale Autonomo che aveva ribadito la necessità di ottemperare all’impegno, ora riapre la questione e chiede l’attuazione di interventi urgenti per scongiurare il rischio profilato per i precari.
Per palazzo Zanca quello attuale non è decisamente un buon momento. Tra conti da far quadrare e il rischio default che incombe come una spada di Damocle, il tempo scorre veloce e le scadenze vanno a farsi benedire.
Ma il Csa non fa sconti a nessuno. E dopo i precari,l’argomento più gettonato tra le organizzazioni sindacali e non solo è il corpo della Polizia Municipale. Il Csa chiede l’integrazione oraria per i 50 contrattisti transitati nelle fila della municipale e definisce paradossale che, in una situazione di emergenza organica, non si proceda al full time per garantire un servizio alla cittadinanza tutto il giorno e tutti i giorni.
“Non esitiamo a definire tutto il personale contrattista, 50 unità – si legge nella nota – vittima di mera discriminazione e disinteresse da parte degli organi competenti che a tutt’oggi non ne consentono quell’utilizzo razionale che era la reale finalità delle assunzioni effettuate in mobilità interna e delle nuove qualifiche assegnate a pieno titolo”.
“Preme sottolineare che i turni di servizi notturni, dalle ore 22,00 a seguire, e tutti i servizi diurni e notturni da espletare in tutti i Corpi di Guardia – prosegue il Csa – vanno garantiti solo da personale idoneo e munito di P.S. , pertanto si ritiene gravissimo non provvedere nell’immediatezza alla soluzione del problema che se non prontamente risolto continuerebbe ad incidere negativamente sulla viabilità e sulla vivibilità dei cittadini come dall’evidenza dei fatti emersi ripetutamente negli ultimi mesi”.