“Una privatizzazione piuttosto che un’isola pedonale”. Così i membri della neonata associazione Messina in Centro definiscono l’isola pedonale indetta periodicamente in Via dei Mille, su suggerimento dell’associazione di commercianti Millevetrine. Messina in Centro è stata pubblicamente battezzata stamattina, a Palazzo dei Leoni. È formata da cittadini appartenenti a varie categorie, soprattutto artigiani, professionisti e commercianti. Le adesioni all’associazione sono aperte a chiunque ne condivida gli intenti. Nasce per opporsi all’isola pedonale come è stata realizzata finora. I membri sottolineano che non sono contrari alle isole pedonali, ma queste devono essere progettate razionalmente. Altrimenti da risorsa per il benessere dei cittadini si trasformano in motivo di stress e caos. Oltre al danno economico dei commercianti che esercitano nelle zone limitrofe. Nel corso della conferenza stampa di stamattina, il presidente Angela Basile, il vicepresidente Salvatore Mammola, il segretario Francesco Vento e il tesoriere Federica Aliberto hanno sottolineato che: “Messina sente la necessità sente la necessità di avere zone pedonali. Ma ciò non può assolutamente danneggiare i cittadini residenti, i professionisti che affollano con i loro studi il centro e dulcis in fundo, non può penalizzare i commercianti. Per fare un isola pedonale non basta chiudere delle strade con le transenne”. Insomma, secondo Messina in Centro, per come è stata realizzata finora l’isola pedonale ha creato solo disagi alla maggior parte dei cittadini e vantaggi solo per pochi.
Il problema principale è, ovviamente, quello della viabilità. Il traffico cittadino risente pesantemente della chiusura di un arteria principale come la Via dei Mille, mentre nella progettazione di un’isola pedonale come si deve, non si può trascurare il problema dei parcheggi. “Purtroppo la chiusura al traffico della via dei Mille toglie tanti parcheggi ad una città che ne ha pochi”, ha sottolineato Angela Basile. “Per un’isola pedonale degna di questo nome, Messina dovrà dotarsi di parcheggi vicini al centro, magari con mini bus navette per facilitare gli spostamenti, soprattutto ad anziani ed invalidi”. Insomma serve una seria e razionale progettazione di tutti gli aspetti urbanistici che vengono messi in gioco. Chiudere una strada – per giunta in modo non uniforme, dal momento che le strade che intersecano la Via dei Mille rimangono aperte al transito dei veicoli – di certo non basta e piuttosto che risolvere i problemi, ne crea di nuovi. “La città dovrà dotarsi di una nuova viabilità e la futura isola dovrà essere fatta in piena sicurezza. Con ciò intendiamo che il Comandante della Polizia Municipale, il Comandante dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile dovranno essere interpellati ed il loro parere considerato vincolante”, spiegano i membri di Messina in Città.
Problema nel problema, quello delle barriere architettoniche per i disabili. Per quest’ultimi, infatti, le transenne poste nella Via dei Mille in occasione dell’isola pedonale rappresentano un ostacolo insormontabile. “A Messina le barriere architettoniche piuttosto che diminuire aumentano” spiega Lucia Cardillo – responsabile IDV portatori di disabilità – “la macchina è una protesi relazionale per tutti i soggetti disabili. Fondamentale per andare a lavoro o per la vita sociale. Mentre nell’isola pedonale sono autorizzati al transito solo i veicoli dei cittadini disabili certificati residenti in quella zona. E gli altri?”.
Il vice presidente Salvatore Mammola ha segnalato la pagina Facebook “Messina in Centro” della neonata associazione, dove chiunque fosse interessato può iscriversi, consigliare e tenersi aggiornato sulle iniziative future. (Eleonora Corace)