“C’è qualcosa che deve tornare a brillare, ed è la U dell’Aou (Azienda ospedaliera universitaria)”. Sono le parole del rettore Navarra poco dopo la sua elezione.
Il Sigm, Segretariato italiano giovani medici, si dice stanco “del continuo attacco mediatico di discredito verso l’Università degli Studi di Messina, che a causa di rare vicende meschine, cariche di pochezza e disvalore, offendono soprattutto la componente studentesca che ancora una volta vede i propri sforzi e sacrifici, irrimediabilmente macchiati e sviliti, viste anche le ultime classifiche delle Università Italiane che ci rilegano negli ultimi posti”.
Le sedi provinciali di Messina e Reggio Calabria del Sigm propongono a tutti i colleghi specializzandi un questionario di valutazione con il quale rilevare i punti critici del percorso formativo offerto dalle Scuole di Specializzazione del nostro Ateneo e da questi partire per proporre ai vertici universitari, l’individuazione di un percorso virtuoso per superarli e dare più lustro alla formazione.
<<Già in passato erano state evidenziate tutte le carenze che affliggono la nostra formazione, ma ad oggi poco è cambiato. – afferma Antonio Duca, responsabile del Sigm di Messina –. Dopo le rassicurazioni ricevute in passato, siamo rimasti disgustati nel vedere che nulla è stato fatto, e poco è stato disposto per modificare questa tendenza negativa. Comprendiamo le difficoltà organizzative ed economiche attuali, ma chiediamo rispetto per la nostra formazione e quindi futura dignità>>.
<<Siamo medici ma, soprattutto medici in formazione – continua Paolo Morabito, responsabile del Sigm di Reggio Calabria –. La situazione è divenuta insostenibile già da tempo, registrandosi continue discrepanze tra ciò che dovrebbe e ciò che è la nostra formazione. Rivolgiamo un appello a tutti i colleghi affinché siano solidali per migliorare la nostra formazione e all’Università affinché sposi la nostra causa.>>
Sono centinaia i giovani medici in formazione specialistica che lamentano la carenza del loro percorso formativo e all’unisono annunciano di voler valutare il loro sistema formativo per richiamare l’attenzione dei vertici di Ateneo e della politica su una situazione che rischia di divenire irreparabile.
“Nel contesto di una grave crisi economico-finanziaria e di sistema – conclude la nota – ci interroghiamo sul come la politica e la nostra Università intenda la crescita delle giovani professionalità mediche e continuiamo a proporre un confronto costruttivo che individui delle soluzioni e ci permetta di sentirci protagonisti del nostro futuro e non vittime predestinate”.