Incassa una utilissima assoluzione Salvatore La Macchia, uomo del Pd di Francantonio Genovese, recentemente coinvolto nelle inchieste sulla formazione professionale. I giudici della II sezione penale (presidente Samperi) lo hanno assolto dall’accusa di abuso d’ufficio nella gestione dell’Ato 3, dove La Macchia rivestiva la qualifica di amministratore delegato.
La Procura lo aveva inquisito per gli affidamenti alle cooperative sociali tra il 2006 e il 2007,in particolare ad Agrinova 2000, la coop che si occupava della scerbatura nei cimiteri. Diverse le presunte irregolarità contestate: documentazione carente tanto da inficiare la convenzione siglata tra Ato e coop, il rinnovo dell’affidamento di sei mesi in sei mesi. Almeno cinque cooperative in quegli anni hanno ottenuto l’affidamento di servizi dall’Ato 3, per complessivi 914 mila euro. Inizialmente indagati, oltre a La Macchia,i rappresentanti legali di quattro cooperative sociali.
In aula, l’Accusa ha chiesto ai giudici la condanna a tre anni. Ma il difensore di La Macchia, l’avvocato Carmelo Scillia, li ha persuasi sulla regolarità degli affidamenti. Per lui quindi assoluzione con la formula più ampia, perché il fatto non costituisce reato.