Il processo “Gotha”, racchiude tutte quelle le inchieste contro la ‘ndrangheta reggina avviate sin dal 2016 dalla polizia, dai carabinieri e dalla guardia di finanza. Tra queste si possono ascrivere “Reghion, “Mamma Santissima”, “Fata Morgana”, “Alchimia” e “Sistema Reggio”. Una inchiesta (Gotha) che acclara l’esistenza di quel livello “grigio”, capace di interagire tra le cosche di ‘ndrangheta reggine e i cosiddetti colletti bianchi.
A capo di questa cupola masso-mafiosa, per l’appunto l’ex parlamentare del Psdi, Paolo Romeo tra l’altro già condannato in via definitiva per concorso esterno in un’altra inchiesta di ‘ndrangheta, “Olimpia” e Giorgio De Stefano, già condannato nella stessa inchiesta ma con il rito abbreviato. Una “componente riservata ”delle cosche capace di manipolare, secondo l’impianto accusatorio, “l’equilibrio degli organi costituzionali”, a partire proprio dal comune, alla Città Metropolitana, alla Provincia, fino ad arrivare alla regione.
Erano loro due che, sempre secondo l’accusa, decidevano chi candidare o su quale politico puntare, tanto da trasformare Reggio Calabria, come hanno definito gli stessi pm, in un “enorme laboratorio criminale”, ricostruendo anche “una lunga stagione di sistematica penetrazione del tessuto politico-amministrativo locale, regionale, nazionale e sovrannazionale”, grazie anche alle dichiarazioni dei vari collaboratori di giustizia.
LE CONSIDERAZIONE DEL PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE ANTIMAFIA
“Una sentenza, che seppur di primo grado ha affermato il presidente della Commissione parlamentare antimafia, Nicola Morra, che va apprezzata perché comunque conferma la presenza di una struttura occulta riconosciuta come mammasantissima e che rappresenta una ‘ndrangheta “capace di elaborare un pensiero strategico, senza disvelarsi, occultandosi”. “Al tempo stesso – prosegue Morra – questa sentenza accoglie le richieste di assoluzione e va anche oltre le proposte dalla stessa Procura, dimostrando che la magistratura ha anche l’equilibrio sia della componente giudicante sia nella componente inquirente di distinguere tra imputati meritevoli di condanna e imputati al contrario da assolvere.
Relativamente alla politica, ci sono certamente condanne significative ed inquietanti, su tutte quella dell’ avvocato Paolo Romeo, ma ci sono anche assoluzioni altrettanto importanti come quella dell’ex senatore Antonio Caridi e dell’ex presidente della Provincia di Reggio Calabria, Giuseppe Raffa. Siamo solo al primo grado – conclude il presidente della Commissione parlamentare antimafia – e dobbiamo attendere la sentenza definitiva ma intanto si è appurata l’esistenza di una ‘ndrangheta capace di unire massoneria deviata, interessi criminali e politica succube della criminalità organizzata stessa”.