Grazie ad un’intesa tra l’Azienda Trasporti di Messina e l’Assessorato alle Politiche Sociali, sui “Bus for Me” “79 Notturno”, che partono da piazza Duomo verso la litoranea Nord, dalle ore 22 in poi, verrà svolta una campagna di informazione e sensibilizzazione sui rischi legati all’abuso di alcool e sostanze. In particolare, sui mezzi del trasporto pubblico, che effettueranno le corse oggi, mercoledì 24, domani, giovedì 25, e mercoledì 31, due operatori esperti, oltre a distribuire materiale informativo, svolgeranno un’indagine mirata per conoscere lo stile di consumo di alcool e sostanze tra i giovani messinesi. Lo stesso strumento di rilevazione dati è stato già utilizzato in alcuni lidi balneari.
L’azione si inserisce in un intervento più ampio, nell’ambito del progetto AVALON, “Centro di Ascolto e di prima accoglienza – Giovani, sostanze e prevenzione”, finanziato con i fondi della legge 328 e realizzato dal consorzio Sol.Co, Rete d'Imprese Sociali Siciliane. Il progetto "Avalon", finalizzato al sostegno ai giovani che vivono il problema del consumo e delle diverse tipologie di dipendenza, comprese quelle senza sostanza (ludopatie, dipendenza da internet…) ha attivato punti territoriali di ascolto ai quali è possibile accedere dopo un primo contatto che può essere telefonico (34012823159), via posta elettronica (progettoavalon@libero.it), o presentandosi direttamente nella sede di Messina, in via Giuseppe La Farina, 2.
L'incontro può semplicemente avere un carattere informativo o orientativo, oppure determinare un vera e propria presa in carico. Al centro possono accedere anche i familiari della persona che vive uno stato di dipendenza. Accanto alle azioni di sensibilizzazione, la ricerca sugli stili di consumo consentirà, tra gli obiettivi del progetto, di programmare nuove e sempre più efficaci iniziative di prevenzione ed educazione alla salute, per aumentare i livelli di consapevolezza sugli effetti di tale assunzione. E' quanto comunicato dall'assessore alle Politiche sociali, Nina Santisi, che ha sottolineato che “questa iniziativa costituisce certamente un buon esempio di collaborazione tra organizzazioni e istituzioni, ma rappresenta soprattutto la necessità che i servizi sociali siano sempre più in grado di caratterizzarsi come diffusi, territoriali e prossimi ai cittadini”.