La vicenda della clinica Humanitas (vedi articolo allegato) sta facendo scricchiolare la maggioranza di Crocetta, con lo scontro Udc-Art.4, ma ha anche aperto un dibattito di grande interesse sul rapporto politica-comunità scientifica e sullo sviluppo dei poli d’eccellenza medica in Sicilia che diano un taglio netto ai vecchi sistemi politici adottati in passato nel settore.
Nel dibattito sulla delibera incriminata, che prevede l’incremento di 50 posti letto per il Centro Humanitas di Catania ed il conseguente aumento dell’accreditamento per circa 10 milioni di euro, interviene oggi l’Aiom (Associazione dei medici oncologi siciliani) attraverso il coordinatore regionale professor Vincenzo Adamo ed il Consiglio direttivo.
“Apprendiamo dalla stampa- si legge nella nota- notizie in merito alla realizzazione a Catania di un “polo di eccellenza Humanitas privato dedicato all’ortopedia ma soprattutto alla oncologia”, in cui si sarebbero dovute impiegare risorse regionali del servizio sanitario regionale. Abbiamo con piacere letto varie dichiarazioni ampiamente rassicuranti dell’Assessore alla Salute Lucia Borsellino: “..tale progettualità è al momento oggetto di ulteriore approfondimento da parte del governo che ne ha deciso l’inquadramento nell'ambito della rete ospedaliera regionale complessiva di prossima definizione. È chiaro che qualsiasi ampliamento di posti in regime di accreditamento ed eventuale contrattualizzazione in discipline per le quali sussista elevata domanda sanitaria non potrà che essere valutato nella sede opportuna del più ampio quadro di rimodulazione della rete regionale di posti letto ospedalieri, tenuto conto dei nuovi standard dettati dalla legge nazionale”.
Nel comunicato stampa gli oncologici si dicono rassicurati dalle dichiarazioni della Borsellino, volte a confermare la correttezza della giunta Crocetta, nonché della Commissione Sanità presieduta dal deputato Pd Di Giacomo, con i quali da tempo la comunità scientifica Oncologica Siciliana mantiene da tempo un fattivo rapporto di collaborazione.
“Sono diversi infatti i tavoli in cui esperti Oncologi Siciliani stanno dando il loro apporto di professionalità e competenza su alcune problematiche di grande attualità ed innovazione come la rete oncologica, la definizione dei dipartimenti oncologici interaziendali e interprovinciali, e la realizzazione dei piani attuativi aziendali”.
Quanto dichiarato dall’assessore Borsellino a proposito di un imminente varo di un piano che riguarda la rete ospedaliera regionale tenendo conto sia della domanda sanitaria, che dei posti letto e degli standard stabiliti dalla normativa nazionale, apre le porte ad un indispensabile approfondimento del confronto e delle proposte con gli operatori del settore. Al di là delle polemiche l’Aiom Sicilia vuol quindi porre l’attenzione proprio sulle proposte operative nell’ambito oncologico, ipotesi progettuali che, se attuate, potrebbero consentire il doveroso salto di qualità e la giusta risposta alla popolazione dell’isola.
“Forse è arrivato il momento- scrive l’oncologo messinese Vincenzo Adamo- di rendere operativi o meglio realisticamente funzionali le idee e le proposte che più volte sono state sottoposte all’attenzione degli organi istituzionali…? Ma sarebbe poi così difficile ed utopistico poter realizzare anche nella nostra amata Sicilia un modello di istituto oncologico a rete come l’ITT, l’Istituto Tumori Toscano, dove ad una struttura amministrativa e scientifica centralizzata afferiscono le eccellenze presenti nella regione…? Ebbene noi Oncologi siamo fortemente convinti che ciò oggi possa avvenire anche in Sicilia…dove a tutti è noto, politici ed operatori sanitari, che nelle macro-aree esistono eccellenze oncologiche pronte a dar vita ad un progetto di tal genere, una risposta “vera” alle esigenze dei Nostri pazienti..!”.
Il caso Humanitas può quindi diventare occasione, nelle sedi opportune, come la Commissione regionale all’Ars o i tavoli con la Regione, per avviare una radicale trasformazione del settore oncologico, provando ad attuare quella rete delle eccellenze oncologiche che l’Associazione suggerisce e che sarebbero localizzate in tutto il territorio regionale.
“Gli oncologi siciliani sono pronti a dare un ulteriore contributo di collaborazione alla realizzazione di un piano sanitario regionale realistico e finalizzato esclusivamente al bene primario del paziente oncologico”, conclude quindi il documento, confermando la piena disponibilità ad una collaborazione con la Politica che riesca a superare i personalismi ed i campanilismi partitici facendo spazio all’interesse dei pazienti siciliani.
Rosaria Brancato