Rischia di essere soffocata sul nascere l’istituzione di una commissione di inchiesta sui rifiuti. La maggior parte dei consiglieri della commissione bilancio riunitasi ieri mattina, ritengono che sia superfluo istituire una commissione apposita sul tema rifiuti, considerando che per definire conti e debiti esiste già la prima commissione, quella intitolata al bilancio, appunto. “Molti colleghi pensano che sia compito nostro affrontare l’argomento – spiega il presidente Francesco Mondello – ma è anche vero che il capitolo “rifiuti” è straordinariamente vasto, solo stamattina il Segretario Generale Antonino Cama ha consegnato in commissione un fascicolo riguardo l’Ato grande quanto un tomo di un enciclopedia”. Fermamente convinto della necessità che la questione rifiuti venga debitamente attenzionata a parte il PDL. “La commissione bilancio non può occuparsi solo di rifiuti” – fa notare Daniela Faranda – “Inoltre la commissione che si vuole formare, chiamiamola d’inchiesta o speciale che si voglia, ha bisogno di gente qualificata per affrontare simili argomenti,non può, dunque comporla chiunque. Io ad esempio, non mi sentirei all’altezza di farne parte…”.
La richiesta di istituire una commissione speciale d’inchiesta al fine di innescare una vera e propria operazione verità sulla gestione rifiuti a Messina e i debiti annessi è stata presentata lo scorso 14 agosto, nel corso della seconda riunione del consiglio comunale dal consigliere di Siamo Messina, Piero Adamo. Accolta prontamente dal Presidente del consigli comunale, Emilia Barrile, è stata inserita all’ordine del giorno della seduta di Mercoledì scorso. Lì sono sorte, però,le prime difficoltà. Sono stati richiesti in prima battuta due emendamenti al testo originario. Per primo Luigi Sturniolo di Cambiamo Messina dal Basso ha sottolineato che mancava negli obiettivi definiti per la nuova commissione quello di fare luce sui rapporti con le società che gestiscono le discariche, poiché “Non ci si può limitare a Messinambiente e Ato3, ma da attenzionare è tutto il sistema della gestione dei rifiuti”.
L’ordine del giorno con cui si presentava la nuova commissione, inoltre, stabiliva che il presidente sarebbe dovuto essere eletto direttamente dal Presidente del Consiglio Emilia Barrile, una condizione che i colleghi consiglieri hanno chiesto di modificare, specificando che deve essere nell’ambito dei nove membri della commissione decidere chi andrà a ricoprire in seguito la carica di presidente della stessa. A quel punto i consiglieri, generalmente favorevoli alla proposta, si sono divisi due fazioni: chi voleva votare subito gli emendamenti per approvare l’ordine del giorno e chi chiedeva che le modifiche venissero fatte in commissione e la questione in consiglio fosse momentaneamente sospesa. Del primo gruppo fanno parte PDL, DR e Cambiamo Messina dal Basso, del secondo gruppo soprattutto il PD e anche l’UDC. Quando si è votato se continuare il giorno stesso o meno, alla fine, solo dieci consiglieri hanno votato a favore di non rimandare l’argomento in commissione.
“Ho votato a favore del rinvio in commissione – spiega Piero Adamo, primo firmatario della proposta – perché mi è sembrato di vedere nell’aula una condivisione verso questa commissione. I colleghi chiedevano solo dei miglioramenti a cui non avevo motivo di oppormi”. La richiesta di rinviare la proposta in commissione è stata esplicitamente formulata dal capogruppo del Partito Democratico David e tra le file del PD spiccano gli oppositori più accaniti verso la costituzione di questa nuova commissione. Contro si sono espressi Santalco e Zuccarello, ad esempio. Ad alcuni l’opposizione del Partito Democratico è apparsa sospetta. Voci di corridoio parlano di un legame molto stretto tra partito democratico e dirigenti e personale Ato, con accenni alla famosa notte del “21 dicembre”, quando ventotto precari sono stati assunti in blocco letteralmente “dall’oggi al domani”. Tali voci sono stare evocate in aula stessa dal consigliere Trischitta e dal collega Cucinotta, che raccoglie il plauso di Nino Carreri – consigliere in quota DR – per “l’onestà intellettuale dimostrata”. Il problema non è delle assunzioni all’Ato – taglia corto David, capogruppo del PD – il Partito Democratico non ha nessuna remora contro, dal momento che lo stesso presidente del consiglio, che ha presentato la commissione,è del Pd”. Sullo sfondo si profila un altro problema: dal momento che la commissione – nel caso venga approvata – verificherà motivazioni e meccanismi che hanno portato ai debiti delle partecipate, come si utilizzeranno i dati emersi rispetto alla delibera Ato3 che quei debiti tenta di sanare? Un problema posto in aula dal Consigliere Nina Lo Presti e dallo stesso Nino Carreri.
“I debiti sono la materia pregnante della delibera che la commissione prima o dopo ci porterà in aula – dichiara il consigliere DR -Bisogna fare chiarezza su una gestione dissennata delle partecipate comunali, ho detto a Signorino che la delibera così com’è non la voterò perché, se è vero che la discarica potrebbe chiudere e che la società che la gestisce vanta un credito nei nostri confronti, è anche vero che all’interno della delibera si intendono risanare questioni che nulla hanno a che fare con la discarica”. La risposta dell’assessore Daniele Ialacqua, però, non lascia possibilità d’appello: “La delibera è una cosa diversa dalla commissione. È giusto portare avanti un’operazione verità sui debiti e gestione dei rifiuti,ma con la delibera vogliamo chiudere con il passato per ricominciare”.