Vietare i fuochi d’artificio privati, quelli cioè che ormai negli ultimi tempi sempre più spesso vengono usati per festeggiare compleanni e ricorrenze in luoghi pubblici e in qualsiasi orario del giorno e della notte. La proposta è dell’ex consigliere del VI quartiere Giuseppe Sanò che da libero cittadino chiede al sindaco De Luca di predisporre un’ordinanza che vieti i “botti” incontrollati.
«Tale usanza procura una serie negativa di conseguenze dannose che minacciano l’incolumità pubblica e incidono sulla sicurezza urbana e provocano danni a persone, animali e dal patrimonio sia pubblico che privato, tra le categorie a maggiore rischio in relazione all’incontrollato impiego di prodotti pirotecnici vi sono i minori, cui deve essere riservata speciale tutela. Conseguenze negative vengono a determinarsi anche per gli animali domestici in quanto il fragore degli artifizi pirotecnici ad effetto scoppiante oltre ad ingenerare spavento negli animali, li porta a perdere il senso dell’orientamento aumentando il rischio di smarrimento degli stessi o determinandone, quando gli ordini esplodono a ridosso degli animali, il ferimento o la morte. Ulteriori ingenti danni economici possono determinarsi sul patrimonio pubblico o privato in relazione a rischio di incendio connesso all’accensione incontrollata di articoli pirotecnici ad effetto illuminante, specie se tali effetti sono associati a razzi. Per converso, occorre salvaguardare gli spettacoli pirotecnici autorizzati, realizzati da professionisti secondo i più stretti i dettami di sicurezza».
Questi i motivi che Sanò pone alla base della sua richiesta. Per l’ex consigliere occorre dunque, con provvedimento urgente da adottarsi senza indugio, regolamentare la vendita al pubblico di prodotti pirotecnici, al fine di salvaguardare il supremo bene della salute è regolamentare lo sparo in un luogo privato e vietare ogni tipo di sparo in luogo pubblico di qualunque tipo di prodotto pirotecnico, con particolare riguardo a quelli ad effetto scoppiante (botti e petardi) e ai razzi benché “di libera vendita” ovvero utilizzabili da privati non professionisti.
Per arrivare a questo risultato l’ordinanza dovrebbe contenere il divieto di vendita, In forma ambulante, di ogni tipo fuoco destinato alla libera vendita, il divieto, al di fuori degli spettacoli autorizzati dei professionisti, di accensione e scoppio di ogni tipo di fuoco d’artificio, benché di libera vendita o giocattoli pirici, in luogo pubblico e anche luogo privato, su tutto il territorio comunale; il divieto di cedere a qualsiasi titolo o far utilizzare in qualsiasi condizione ai minori di anni 14 i fuochi di categoria 1 e superiore a quelli di anni 18 i fuochi di categoria 2 e 3 del decreto legislativo 58/2010.