Si chiama largo Risorgimento ma tutti la conoscono come piazza Don Fano. In realtà di piazza ha ben poco perché è una strada a doppio senso di marcia con parcheggi in mezzo e ai lati. Il comitato "100 messinesi per Messina 2008", il Centro turistico giovanile "Città di Messina", il comitato "Salviamo Casa Pascoli" e il movimento "Cià era", attraverso il progetto “ricostruire la Città della memoria” hanno inteso riscoprire la messinesità perduta: “E’ nostra ferma convinzione, infatti, che a causa di questa mancanza di appartenenza, dopo 108 anni dal tragico terremoto del 1908 ancora non ci sia a Messina una via, una piazza o un monumento che ricordi un evento tanto importante e determinante della vita cittadina. Le nostre strade e le nostre piazze ricordano tante vittorie, ma nessuna la vittoria più grande dei messinesi: aver ricostruito, malgrado tutto, la nuova Messina là dove era caduta”.
Per questo, i quattro comitati chiedono all’amministrazione comunale di riqualificare la piazza. “Solo così (è opinione generale) questo storico lembo di terra potrà definitivamente riqualificarsi – senza togliere i toponimi già esistenti – isola pedonale delle memorie, a ricordo di tutti gli eventi (lieti e non) della nostra storia millenaria, scritta (anche) da tanti uomini illustri, tra cui il poeta Giovanni Pascoli, che per 5 anni ha vissuto nel vicino Palazzo Sturiale. Qui potrebbero trovare degna collocazione (in apposito contenitore) i “100 pugni di terra”, donati – in occasione del centenario del terremoto del 1908 – da numerose città anch’esse terremotate, quale gesto di solidarietà tra i popoli”. I comitati chiedono un incontro per presentare un progetto di solidarietà condivisa che possa riguardare anche le popolazioni dell’Italia Centrale, colpite dai recenti terremoti.