“Siete d’accordo ad abolire i due rientri pomeridiani degli uffici municipali e delle società partecipate ed aprire anche il sabato mattina?” A rivolgere la domanda è il sindaco Cateno De Luca, che attraverso la sua pagina Facebook chiede ai cittadini di esprimersi in merito.
L’obiettivo del primo cittadino è quello di tagliare le spese, estendendo l’orario di lavoro settimanale sino al sabato e tenendo chiusi gli uffici comunali di pomeriggio in modo da non dovere pagare il pasto ai dipendenti nei due giorni di rientro.
“Attualmente – spiega De Luca nel suo post – il Comune e le società partecipate spendono oltre 400 mila euro l’anno in buono pasto per gli impiegati che fanno i due rientri pomeridiani. Statisticamente i rientri pomeridiani degli uffici municipali – ore 15:00 – 18:00 – coincidono con gli orari dei lavoratori del settore privato. Se aboliamo i due rientri pomeridiani risparmiamo anche 400 mila euro”
Il sindaco specifica che “i buoni pasto sono obbligatori se si fanno i rientri pomeridiani per come previsto dai contratti collettivi di lavoro” e dunque l’unico modo per tagliare questa spesa è abolire il turno pomeridiano. Il buono pasto dei dipendenti comunali vale 7 euro, di cui 1/3 è pagato dagli stessi lavoratori, i quali hanno la possibiltà di utilizzare il ticket per la spesa in alcuni supermercati convenzionati.
Il Contratto Collettivo Nazionale non vieta questa possibilità ma obbliga semplicemente il dipendente pubblico a svolgere 36 ore settimanali. Infatti, c’è già a Palazzo Zanca chi ha chiesto e ottenuto di prolungare la settimana lavorativa sino al sabato, rinunciando al turno pomeridiano e ai buoni pasto.
De Luca, che generalmente ha un piglio autoritario e ama assumere atteggiamenti da ‘sceriffo’, come qualcuno gli rimprovera, stavolta vuole coinvolgere i cittadini nella decisione: “Cosa ne pensate? Attendo vostri commenti!”, scrive.
E sull’argomento i messinesi sembrano dividersi.
“ Io sono di solito dalla tua parte, ma caro sindaco quando dici qualcosa, ti invito ad informarti meglio, i buoni pasto sono per le spese per le famiglie, poi li possono usare anche per mangiare, non sparare sempre a zero, informati meglio Prima…” commenta un cittadino.
“Signor sindaco non sono d'accordo, perché lavorando dalle 8.30 alle 13.00 e dalle 16.30 alle 20 mi viene comodo andare alle 15 per risolvere qualsiasi esigenza, e come me tante persone lavorano con questo orario, quindi non avrei mai il tempo per andare negli uffici pubblici, perché lavoro anche il sabato”, commenta un altro cittadino.
“Adesso stiamo sfiorando il ridicolo… Gli sprechi, i finti malati tutto quello che volete va benissimo … Ma non esageriamo già di disservizi ne abbiamo tanti evitiamo certe proposte.. O cmq formuliamole meglio.. Si può proporre ma per uffici non aperti al Pubblico” è l’opinione di un altro cittadino.
Non mancano comunque anche i pareri favorevoli.
“Io sono favorevole. Sindaco si potrebbe prevedere una diversa distribuzione degli orari: per assicurare l’apertura pomeridiana in due giorni settimanali: uno solo dei dipendenti a turno ritarda l’ingresso al lavoro quel giorno a settimana in modo da coprire le proprie ore di lavoro ma di non aver bisogno del buono pasto perché non cumula le ore che fanno scattare l’obbligo, e allo stesso modo, sempre, a turno chi non fa pomeriggio quella settimana copre invece l’apertura del sabato. In questo modo si garantisce la possibilità di avere l’ufficio aperto il pomeriggio e anche il sabato. Non ho però idea se il CCNL preveda questo genere di organizzazione oraria”, scrive una cittadina.
Le fa eco un’altra cittadina: il rientro pomeridiano non serve a chi lavora nel privato, soprattutto nei negozio, quindi non sarebbe male se il sabato si potesse usufruire dei servizi comunali…
La proposta social del sindaci De Luca è destinata a far discutere, il dibattito dunque è aperto e sicuramente non mancherà l’intervento dei sindacati.
DLT