Abbandoni quotidiani, animali feriti o uccisi dai mezzi circolanti, affetti da patologie varie e infestati di parassiti: insomma sono un vero è proprio bollettino di guerra quotidiano le segnalazioni riguardo il problema randagismo in città; problema che l’assessore Ialacqua non è in grado di gestire, lasciato colpevolmente solo dall’amministrazione e dal Sindaco.
Un problema, il randagismo, che a causa di mancati interventi preventivi e tempestivi ha raggiunto oggi numeri troppo alti persino per le numerose associazioni animaliste messinesi che, giornalmente, affrontano l'emergenza. Ad occuparsi della situazione anche il consigliere della IV Circoscrizione Renato Coletta che invita anche il sindaco a devolvere una parte del suo compenso in beneficenza per l’acquisto di alimenti e farmaci necessari per la sopravvivenza dei suoi randagi.
Sul piano operativo per fronteggiare l'emergenza invece sono diverse le richieste delle associazioni che, in primis, chiedo all'Asp di avviare una massiccia campagna di sterilizzazione per evitare che il numero degli animali randagi (felini e canidi) accresca maggiormente. Inoltre sarebbe opportuno, secondo le associazioni, richiedere all’ Ospedale veterinario dell’Università di garantire la disponibilità di farmaci ed ausili essenziali alle sterilizzazioni ed al servizio di emergenza-urgenza(Pronto soccorso).
Al sindaco viene chiesto anche di adottare un ordinanza sindacale, per gravi motivi igienico-sanitarie, che autorizzi il superamento dei limiti di accoglienza del canile ”Millemusi” imposto dalla recente prescrizione dell’Asp, il cui testo è stato già predisposto dall’1 giugno dagli uffici del dipartimento e mai adottato dal Sindaco. E poi, integrare l’insufficiente capitolo di spesa per la realizzazione del rifugio sanitario, oasi felina e cimitero degli animali, con ulteriore stanziamento necessario alla realizzazione quantomeno del rifugio e dell’oasi felina.
Tra le altre proposte c'è anche quella di istituire una “SHORT LIST”, cioè una sorta di albo di volontari disposti all’accoglienza temporanea degli animali accalappiati e/o appena sterilizzati presso le loro abitazioni nei limiti disposti dalle norme vigenti, includendo un rimborso spese giornaliero, comprensivo dei costi derivanti dall’alimentazione e dalle terapie necessarie; di incrementare l’arco orario del servizio accalappiacani, con reperibilità notturna rispetto alle attuali 3 ore al giorno; di adottare un provvedimento urgente del sindaco affinché imponga all’Asp l’accesso all’anagrafe canina da parte del Comune, anche per verificare il reale andamento delle sterilizzazioni, di per se insufficienti. Infine, dopo il prelievo del randagio e propedeuticamente all’adozione, garantire un check up completo comprensivo di prescrizione di terapie necessarie, analisi ed eventualmente la necessaria degenza, a carico del Comune, affinché l’animale non risulti portatore di malattie contagiose.
Una serie piuttosto importante, articolata e soprattutto onerosa di proposte, verso le quali e la mancanza di risposte concrete entro il corrente mese da parte dell'amministrazione, determinerà la volontà a procedere attraverso vie legali da parte dei volontari delle associazioni, denunciando le omissioni politiche ed amministrative rilevate, nonché l’interruzione di pubblico servizio.