Casa Serena non chiuderà e nessun lavoratore sarà licenziato. La soluzione è arrivata al termine di un lunghissimo incontro tra l'assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo, il Drigente del Dipartimento Giovanni Bruno, il Segretario generale Antonio Le Donne, i sindacati, un gruppo di lavoratori e Giovanni Ammendolia, presidente della cooperativa Azione Sociale che gestisce la struttura. In ballo c'era il futuro della casa di riposo di Montepiselli, alla luce dell'ultimatum dato dalla cooperativa che in prima battuta aveva annunciato 35 esuberi, poi era stata ipotizzata una rimodulazione oraria per i lavoratori, la certezza è che Azione Sociale aveva chiaramente annunciato di essere pronta a rinunciare alla proroga per i prossimi tre mesi sostenendo di non poter più fronteggiare i costi di gestione dopo la riduzione del budget imposta dal Commissario Croce. Per scongiurare il peggio nelle ultime settimane sono state diversi gli incontri a Palazzo Zanca, l'ultimo è stato quello decisivo ma la soluzione ha spaccato il fronte sindacale. L'Orsa ha scelto infatti di non firmare l'accordo, varie le posizioni dei sindacati.
La Cisl Funzione Pubblica rappresentata dal Dirigente Sindacale Saro Contestabile e dai responsabili aziendali Antonio Rodio ed Orazio Triglia, ha proposto al tavolo soluzioni migliorative rispetto a quelle proposte della Cooperativa e dalla stessa Amministrazione che alle fine sono state accolte favorevolmente dal tavolo. L’accordo – dichiara Saro Contestabile – di fatto conferma l’impianto precedente, sia per i servizi che per gli importi, ma viene fatta una ridistribuzione delle ore che tiene conto delle reali esigenze dell’anziano e nel contempo garantisce i livelli occupazionali precedenti. Un vero senso di responsabilità del sindacato confederale che consente di mantenere il servizio e la forza lavoro in atto impegnata nella Casa di riposo di Montepiselli. Con l’accordo odierno – continua Contestabile – vengono impegnati i rappresentanti aziendali a monitorare costantemente l’andamento del servizio anche in funzione delle ore necessarie e disponibili per una migliore organizzazione e rimodulazione dei servizi stessi.
Per la Fp Cgil quella avanzata dal segretario generale Antonio Le Donne e dall’assessore ai servizi sociali, Nino Mantineo, era l’unica proposta fattibile per cercare i garantire i livelli occupazionali nell’ambito della proroga di ulteriori tre mesi che è stata concessa alla cooperativa Azione Sociale. "Il personale – commenta la segretaria generale della FP CGIL, Clara Crocè – passerà da full time a part time, non potendo la cooperativa più godere della cassa integrazione in deroga per l’anno 2014. Ciò significa che si determinerà una riduzione dei salari, frutto di una diminuzione delle ore: è una scelta dolorosa ma inevitabile a seguito di quanto avvenuto nel dicembre 2012, quando cioè per evitare la chiusura, la cooperativa accettò la proroga con il taglio dell’orario del personale. Secondo il sindacato ci sono i margini per aumentare ancora le ore dei lavoratori. Ciò può avvenire con i risparmi che Azione sociale accumula grazie al costo del lavoro calcolato in base alle tabelle ministeriali. Pertanto i risparmi derivanti dalla fruizione della 104, delle ferie e delle malattie lunghe saranno destinate non più alla cooperativa ma ai lavoratori.. «Le somme “avanzate” – continua la sindacalista – potranno essere spalmate sui dipendenti con priorità agli infermieri, per poi passare a quelle figure che garantiscono il servizio h24. A ciò si aggiunge il pensionamento di una dipendenti. Ma ciò verrebbe stabilito a seguito di ulteriore e apposito confronto in sede aziendale con le OO.SS. territoriali».
Durissimo invece il sindacato Orsa che giudica irricevibile la proposta fatta dall'amministrazione. "Non é condivisibile la proposta oraria per i lavoratori fatta dall'amministrazione comunale- dichiara la rappresentante sindacale del' OR.SA. Servizi Francesca Fusco- non si può far pagare sempre agli operai, giunge il momento in cui le scelte più dure vengano effettuate sulle spalle di chi da anni gestisce la struttura, i lavoratori in quest'anno, ormai agli sgoccioli, hanno già pagato il loro scotto. Non possiamo sottoscrivere un accordo, continua la sindacalista, sotto il ricatto imposto dalla cooperativa, o tutti gli addetti part time oppure la proroga non viene accettata, é l'ennesimo schiaffo dato a lavoratori,le cui retribuzioni sono ferme al mese di agosto, ci si aspettava una tutela diversa dall'amministrazione che non ha saputo imporre un segnale di discontinuità col passato.Si aspettava,dichiara Francesca Fusco, una scelta di campo da parte dell'assessore a tutela degli ultimi, "dal basso"."
L'Orsa nei prossimi giorni si recherà in Procura per chiedere l'avvio di una indagine al fine di avere lumi sulle somme che la cooperativa riceve dal comune. "Non vorremmo che alcuni introiti non fossero dovuti. Ci impegneremo affinché in questa città,che auspica il cambiamento, si riesca ad invertire i rapporti di forza e che gli ultimi si sentano realmente tutelati".