Prometteva soldi e lavoro ai minori migranti in cambio di prestazioni sessuali: 49enne in manette

Le sue vittime erano i giovanissimi migranti ospiti del Palanebiolo dell’Annunziata, ragazzi di 15 e 17 anni giunti nella nostra città a seguito dei numerosi sbarchi, bambini di cui si è spessissimo parlato negli ultimi tempi nell’eterna querelle tra Comune e Prefettura. E mentre andava in scena questo “teatrino”, lui, un 49enne messinese, celibe, dipendente pubblico, incensurato, ne approfittava per adescare le sue vittime e promettere soldi o lavori in cambio di prestazioni sessuali.

“Di solito prometteva cifre minime, ad esempio 5 euro, oppure un lavoro in un supermercato”, ha evidenziato Giuseppe Anzalone, dirigente della Squadra Mobile. Le indagini hanno preso avvio a fine settembre, quando il personale in servizio di vigilanza al Palanebiolo ha notato l’andirivieni sospetto di una macchina il cui conducente intratteneva spesso contatti diretti con i minori, ma anche con i maggiorenni, del centro. “L’uomo si recava quotidianamente dinnanzi al Palanebiolo – ha dichiarato Anzalone – ed il meccanismo con cui siamo arrivati ad identificare il 49enne è legato al monitoraggio costante che conduciamo nell’area circostante il centro del Palanebiolo. L’attività di indagine è stata immediata e siamo riusciti a completarla in meno di un mese”.

Appostamenti, intercettazioni telefoniche ed ambientali, servizi di monitoraggio e testimonianze hanno così permesso ai poliziotti di delineare il quadro completo di ciò che stava avvenendo. E’ emerso come l’uomo adescasse le sue potenziali vittime consegnando bigliettini con il proprio numero telefonico e la scritta “Manuel” o “Sex” e come, successivamente, offrisse loro piccole somme di denaro o la promessa di un lavoro in cambio di prestazioni sessuali. Sarebbero due i casi accertati di prostituzione minorile nei confronti di un 15enne ospite nella struttura e due i tentativi nei confronti di altri due minori di 15 anni e di 17anni. In uno di questi casi, i poliziotti sono riusciti ad intervenire prima che si consumasse l’atto sessuale.

I ragazzi adescati sono stati ascoltati a lungo dagli agenti della Mobile, insieme a psicologi, difensori ed interpreti. E’ emerso come le conversazioni telefoniche con il 49enne avvenissero in inglese, stentato, e talvolta in una sorta di francese. Gli atti sessuali consumati sono invece avvenuti in macchina, e non lontano dal centro dell’Annunziata. Nel corso della perquisizione domiciliare, i poliziotti hanno sequestrato all’uomo sia l’iphone sia il pc, in attesa che vengano effettuate le perizie. La misura cautelare è stata eseguita ieri, emessa dal GIP presso il Tribunale di Messina, Maria Teresa Arena, e richiesta dal Sostituto Procuratore della Repubblica, Annalisa Arena che ha coordinato la delicata attività di indagine. Adesso l’uomo è stato rinchiuso nel carcere di Gazzi. (Veronica Crocitti)