Il gioco si fa duro. E a pagare, sullo scacchiere nazionale, sono solo ed esclusivamente i nostri lavoratori. Nessun passo indietro, anzi, nessun passo in avanti, verso le richieste presentate dai sindacati, dai lavoratori, avallate anche dai due parlamentari Genovese e Garofalo. La proposta ribadita al tavolo delle trattative da parte di Fs sulla vertenza Servirail è sempre la stessa: 21 dipendenti da ricollocare a tempo pieno sul Sicilia-Milano (in alternativa 30 part-time), per gli altri 64 diverse forme di collocamento all’interno delle imprese in sub appalto per le pulizie. La stessa proposta del 28 maggio, pertanto la stessa secca risposta da parte dei sindacati: proposta irricevibile. E’ stato un pomeriggio amaro per la delegazione di sindacalisti che si sono recati a Palermo per l’incontro con Braccialarghe, responsabile delle risorse umane Fs. Nell’aria c’erano già le pesanti nubi di una proposta indecente che infatti non è mutata neanche dopo una serie di riunioni separate. Cisl, Cgil, Uil e Orsa in continuo contatto con i lavoratori sul campanile del Duomo hanno tentato fino all’ultimo momento di cambiare la situazione. “Non accetteremo mai una soluzione che grava solo sui nostri lavoratori- ribadisce a fine incontro Michele Barresi, Cisl- se sacrifici devono esserci devono essere per tutti, da Milano a Palermo. Invece continuiamo a vedere che i Servirail di Roma o di Milano sono stati tutti ricollocati, ai nostri vengono avanzate proposte inaccettabili”. Per tutto il pomeriggio a Palermo i sindacati hanno dovuto ascoltare discorsi che suonano come schiaffi per la Sicilia e Messina. Da parte dell’azienda quasi una sorta di ricatto:o accettate queste briciole o l’Angel service (la società che ha preso in appalto il servizio sui treni a lunga percorrenza fino a dicembre) assumerà altre persone. E mentre sul tavolo c’erano le briciole per la Sicilia, Fs nell’ambito di un accordo per gli ex Servirail della Lombardia, garantiva a 7 dipendenti di Milano l’impiego (a tempo pieno) sul Sicilia-Milano. Con quei 7 sui convogli notturni per il sud, si conclude la ricollocazione degli ex Servirail della Lombardia. “Vogliono far passare la tesi della guerra tra poveri-continua Barresi- ma non è così, perché sono stati ricollocati tutti, gli unici ai quali propongono soluzioni inaccettabili siamo noi. A questo punto chiediamo che nessuna iniziativa venga presa né da Fs né da Angel service fin quando non avremo risposte concrete e soprattutto serie”. L’azienda ha infatti “minacciato” di voler procedere comunque e l’impresa aggiudicataria dell’appalto ha fatto sapere che comunque inizierà le assunzioni. Cgil, Cisl, Uil e Orsa invece ribadiscono il “bocce ferme” perché in caso contrario è evidente una strategia che sta colpendo una sola parte di territorio, in barba a qualsiasi regola morale, contrattuale e sindacale. Non è possibile che vi siano “ex Servirail” di serie A e di serie B, ma di fatto, finora, è andata così. Mentre ai nostri lavoratori viene chiesto di essere assunti in soli 21, perché gli altri dovrebbero essere riassorbiti in imprese di pulizie (senza che i dipendenti abbiano in questo momento garanzie di stabilità e quant’altro), tutti gli altri sono già ritornati nel circuito garantito. Ricordiamo che in riva allo Stretto sono 85 i licenziati, pensare di ricollocarne nell’azienda-madre solo 21 (o 30 part-time), equivale a voler prendere in giro una comunità, soprattutto se si confrontano i destini dei Servirail messinesi con quelli degli altri. Dal campanile del Duomo il NO stasera è volato altissimo e il rischio è che le proteste si facciano più dure ed incisive, visto che anche la via politica non ha portato a nulla. L’unico auspicio che oggi dobbiamo avere è che non si creino spaccature, divisioni, perché è in quegli spiragli pericolosissimi che l’ingiustizia rischia di avere la meglio. Dalla città, nella sua interezza e dalle Istituzioni, adesso i Servirail aspettano uno scatto d’orgoglio.
Rosaria Brancato