Hanno protestato in tutta Italia. Si sentono eroi di serie B. Sono gli operatori della sanità privata, un piccolo esercito di medici, infermieri, operatori che sono stati in prima linea anche in questa emergenza covid, ma che oggi si sentono dimenticati. A Messina la protesta è stata davanti la clinica Cot. E hanno voluto contestare anche l’atteggiamento di Aiop, l’Associazione italiana ospedalità privata.
Ma l’Aiop Sicilia replica alle proteste e agli attacchi. Spiega di aver firmato la scorsa settimana l’accordo con l’assessorato regionale della Salute per il rinnovo del contratto del personale non medico dipendente. Un passaggio fondamentale per dare il via libera a Roma per la firma del rinnovo contrattuale. «L’Aiop Sicilia ha fatto la sua parte, come la Lombardia, il Veneto e il Lazio. Tuttavia, perché si firmi l’intesa a Roma, si attende che anche le altre regioni d’Italia sottoscrivano gli accordi con le Pubbliche amministrazioni regionali per la copertura del 50% dei maggiori costi, come previsto dalla Conferenza Stato Regioni.
Abbiamo lavorato per settimane anche ad agosto al nuovo contratto, a dimostrazione che è una questione che ci sta particolarmente a cuore e che riguarda migliaia di famiglie – spiega il presidente di Aiop Sicilia, Marco Ferlazzo. La firma segue un pre-accordo già raggiunto in sede nazionale da Aiop, accolto con soddisfazione dalla conferenza Stato- Regioni. In pratica le Regioni, recependo quanto stabilito a livello nazionale, hanno stabilito le modalità di erogazione della parte di loro competenza. Lo stesso Stefano Bonaccini, presidente della conferenza delle Regioni e delle province autonome e presidente della Regione Emilia Romagna, aveva spiegato chiaramente i termini dell’accordo.
Per quanto riguarda i budget, il Governo ha introdotto una disposizione normativa che aumenta dl 2% il tetto di spesa per gli acquisti di prestazioni sanitarie da soggetti privati accreditati. Per quanto riguarda invece le tariffe, il ministro Speranza ha chiarito e confermato la possibilità, a normativa vigente ed entro certi limiti, per le Regioni, anche quelle in piano di rientro finanziario, di un aggiornamento delle stesse (DRG) per l‘acquisto di prestazioni sanitarie, elemento importante per le parti contrattuali ai fini della stipula del nuovo contratto.
“Siamo consapevoli – sostiene inoltre Ferlazzo – che il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da 14 anni, è una priorità per le nostre aziende e per le migliaia di lavoratori che vi operano quotidianamente con professionalità e impegno, tant’è che le trattative in tutte le sedi istituzionali sono andate avanti, sia a livello nazionale che regionale. Tutto questo in un momento in cui le aziende del settore hanno sostenuto gli effetti pesanti della crisi dovuti alla pandemia, ma hanno partecipato responsabilmente, in maniera attiva e diretta, all’emergenza sanitaria. Prendiamo atto – conclude Ferlazzo- delle assicurazioni date dell’assessore Razza alla delegazione trattante sulla nuova programmazione del settore e sulle prospettive che si aprono per tutta la sanità siciliana”.