Continua la lotta per il diritto alla casa. Tutte le famiglie in difficoltà economiche che in questi mesi si sono battute per un alloggio più dignitoso, per dare una casa ai propri figli e per creare le basi di quelle politiche per la casa che in città mancano quasi totalmente, oggi pomeriggio sono tornate a protestare a Palazzo Zanca. Riuniti sotto le sigle del Fronte Popolare Autorganizzato, SI Cobas Messina, Comitato Bouganville Occupata e Comitato Abitanti Autorganizzati di Zafferia, si sono presentati ancora una volta al Comune per tenere accesi i riflettori sulla recente occupazione della sede ex Anfass di viale Giostra, ribattezzata Bouganville, sulla condizione delle case fantasma di Zafferia, sulle troppe emergenze abitative ignorate. Sono riusciti finalmente a ottenere una risposta: giovedì prossimo, alle 15, si terrà un tavolo tecnico al Comune.
Si porterà al tavolo il progetto di Co-Housing Sociale, gestito da nuclei 6 nuclei familiari, di cui 15 bambini ed una donna incinta che è stato avviato alla Bouganville occupata. La struttura è di proprietà Comunale, fornita già di acqua, ma non di luce elettrica. Attualmente questi nuclei familiari si alimentano attraverso un gruppo elettrogeno, acceso solamente nelle ore serali, in quanto il consumo di miscela risulta costoso per quelle famiglie che già pagano il costo della disoccupazione. Quindi la prima richiesta sarà che il Comune, proprietario dell’immobile, riallacci le utenze temporaneamente, vista l’emergenza, in attesa che l’occupazione si regolarizzi attraverso un Contratto in Comodato D’Uso.
Il Progetto si pone l’obiettivo di realizzare un orto sociale, una colonia felina autogestita, uno spazio attrezzato per bambini aperto alla cittadinanza, un laboratorio/serra didattica, una sala mostre e cineforum, una ludoteca/ laboratorio creativo per “ragazzi Speciali” in onore a Cristian Barbuscia, una mensa popolare e tanto altro ancora.
“Si tratta di un progetto nato dal bisogno irregolare ma non “illegalista”; che rifiuta, pertanto, il principio della guerra tra poveri e che si ostina a non intaccare il diritto legittimo all’abitazione popolare. Ma che pur tuttavia è fermo nell’affermare il dovere-diritto di non lasciare marcire la proprietà immobiliare pubblica in presenza di uno straordinario bisogno abitativo, del proliferare degli sfratti esecutivi e del rifiuto categorico della strada o della comunità famiglia come unici orizzonti realistici di vita. Questa occupazione, insomma, nasce dalla constatazione di quanto sia diffuso il malessere in una città e in un Paese che, in barba alle retoriche sulla ripresa, è afflitta dalla morsa strutturale della disoccupazione, del precariato, del lavoro in nero, del costo degli affitti e dell’insufficienza delle politiche sociali: delle misure di sostegno al reddito così come di quelle a sostegno della genitorialità o dell’abitare”.
Pertanto, così come nel 2016 il fronte è stato impegnato nella lotta per il Diritto all’Abitare che investiva le famiglie in emergenza abitativa della Ex Foscolo Occupata, e che li ha resi protagonisti di una vittoria senza precedenti su tutto il Territorio Nazionale. Per la prima volta un’occupazione Abitativa e Sociale ha ottenuto il riconoscimento attraverso un Contratto in Comodato D’Uso tra il Comune di Messina ed l’omonimo Comitato costituito dalle stesse famiglie occupanti. Per questo adesso chiedono con forza che la vittoria della ex Foscolo non si trasformi un vano privilegio per poche famiglie, ma che sia il “precedente” che porti alla realizzazione di tanti altri Diritti di famiglie in Emergenza Abitativa.