Il presidio a Palazzo Zanca iniziato lunedì mattina, poi la notte trascorsa tra i corridoi del Comune in protesta, due lunghissime giornate di incontri e trattative. Alla fine però l’accordo è stato raggiunto: nessun lavoratore di Casa Serena perderà il suo posto di lavoro. Da domani in 60 rischiavano di rimanere senza occupazione, dopo la decisione del Comune di rimodulare il servizio nella casa di riposo di Montepiselli in vista dei lavori di messa a norma della struttura. Sono stati mesi di incertezze e preoccupazioni, alla fine però l’assessore ai Servizi Sociali Nino Mantineo, il dirigente del Dipartimento Giovanni Bruno e tutti i sindacati, finalmente uniti, hanno raggiunto l’intesa e sottoscritto un protocollo che fa tornare il sereno.
Tanti i punti affrontati durante l’ultimo e decisivo incontro di ieri e su tutti è stato trovato l’accordo. Innanzitutto l’amministrazione e il dirigente si sono impegnati a rimodulare il documento inviato lo scorso 10 luglio in cui comunicava la riduzione dell’organico di Casa Serena a 40 unità, lasciando fuori 60 lavoratori. Il nuovo accordo prevede l’ampliamento, da 40 a 54, del numero di operatori che restano a Casa Serena. Ad essere potenziata la figura professionale di Ausiliare di Assistenza, dunque alle 21 unità inizialmente previste se ne aggiungono 14 che erano state dichiarate in esubero. Naturalmente l’amministrazione comunale e la cooperativa affidataria procederanno ad una integrazione delle risorse rispetto a quelle già previste per garantire la copertura del servizio aggiuntivo, sono però state rimodulate le ore di lavoro che per tutti passano a 32 ore settimanali.
54 restano quindi a Casa Serena grazie alla rimodulazione del servizio. Garanzie però anche per gli altri 13 che resterebbero ancora in esubero. “L’amministrazione comunale si è impegnata a garantire il mantenimento in servizio nella struttura delle tredici unità in esubero o anche in altri servizi banditi o da bandire, sin quando i lavoratori non avranno garanzia occupazionale e transiteranno negli altri servizi, al fine di non creare discriminazione rispetto a coloro per i quali è stata prevista la clausola sociale, tenendo conto di tutte le qualifiche eventualmente possedute dai lavoratori. La garanzia occupazionale è vincolata alla disponibilità del lavoratore a tutti i percorsi di riqualificazione che si attiveranno”.
Nessun problema per gli altri 37, per i quali era già stata prevista la ricollocoazione nei bandi della 328 che partiranno a breve. “L’amministrazione, in riferimento al servizio di Assistenza domiciliare anziani della legge 328 che prevede la clausola di salvaguardia per trentasette unità professionali (di cui 35 ausiliari di assistenza, 1 autista e 1 assistente sociale) e per gli altri servizi già banditi in cui è stata prevista la clausola di salvaguardia, si impegna a garantirne il pieno rispetto, velocizzando le procedure propedeutiche alla ricollocazione del personale stesso”.
Il protocollo d’intesa guarda però anche al futuro. L’amministrazione garantirà il rientro di tutti i 60 i lavoratori presso Casa Serena, progressivamente sia a lavori parzialmente ultimati che definitivi, valutata la recettività della struttura ed in proporzione all’aumento degli ospiti e alle figure professionali occorrenti. Sarà anche revisionato il capitolato d’appalto di Casa Serena relativo ai futuri affidamenti, valutando una riconsiderazione dei profili necessari ad una migliore qualità ed efficienza dei servizi da erogare con particolare riferimento alla figura degli infermieri o ad altre figure necessarie.
Per gli Infermieri, che hanno volontariamente dichiarato di accettare l’indennità di disoccupazione, e per quei lavoratori che transiteranno negli altri servizi, l'Amministrazione richiederà che vengano fatti salvi e riconosciuti: anzianità di servizio, scatti di anzianità e tutti i diritti acquisiti nell’arco della carriera professionale. I sindacati, insieme all’Assessore e con il coinvolgimento degli Enti Gestori, si impegnano ad attivare ogni percorso possibile per corsi di formazione e riqualificazione per servizi vari (Segretariato Sociale, Animatore, Ausiliari di Assistenza ecc.), necessario per non vanificare le aspettative dei lavoratori al fine di una sicura ricollocazione di tutto il personale in esubero.
Un accordo che a quanto pare lascia tutti soddisfatti e che finalmente dovrebbe far uscire i lavoratori da quel limbo in cui erano precipitati in questi mesi. Una vertenza lunga e piena di tanti ostacoli che però sembra essere giunta a soluzione. A questo punto si dovrà solo monitorare che gli impegni presi non restino solo sulla carta.
Francesca Stornante