Si rema tutti nella stessa direzioni, contro i tagli per la scuola pubblica. Lo urlano a gran voce i sindacati della scuola che questa mattina, a partire dalle nove, hanno organizzato un sit-in di fronte la sede del Provveditorato, per dire no ai nuovi provvedimenti cesoia che interessano il comparto dell’istruzione in provincia di Messina. La doccia fredda è arrivata dopo la riunione avuta coni rappresentanti dell’Ufficio scolastico Regionale che hanno annunciato, per l’anno scolastico 2011/2012, un raddoppio nei tagli del personale Ata. Secondo il dati di Flc Cgil, Cisl scuola, Snals, Confsal, Gilda e Unams, sottoposto anche ieri all’attenzione del prefetto durante l’incontro convocato d’urgenza, Messina subisce ulteriori 198.
La Regione ha motivato tali provvedimenti in relazione alla riduzione del numero degli alunni, che soprattutto per Messina che registra un calo complessivo di 1.385 iscrizioni.
«La tesi, però – affermano i sindacati – non regge alla prova dei numeri; per esempio, a Catania il calo di iscrizioni è pari a 1.818 alunni, il più alto della Sicilia, ma il taglio complessivo di 283 posti (19%) rientra quasi perfettamente nella media regionale (21%) Per quanto ci concerne, nel rappresentare la drammatica situazione che si presenta in tutte le province per l’insostenibilità dell’ulteriore contrazione d’organico, abbiamo fatto rilevare forti perplessità sull’operazione effettuata dall’USR e abbiamo proposto di rivedere l’intera partita per il pesante impatto sociale che produrrà il raddoppio del taglio a Messina, sia sotto il profilo dell’organizzazione del servizio che su quello occupazionale: si passa da 228 unità in meno a 426, il 32% del taglio complessivo della Sicilia».
La situazione non è però ancora definitiva perché il dott. Leone, responsabile dell’Ufficio Scolastico Regionale Sicilia, si è impegnato a chiedere posti aggiuntivi per apportare eventuali aggiustamenti. La ripartizione, pertanto, non è stata dichiarata definitiva. Il successivo incontro è previsto per il 1° luglio. «La nostra città nel triennio è stata già privata di oltre 1364 unità di personale docente e si prepara a raggiungere quota 866 posti in meno sul personale ATA, per un totale di 2230 unità in meno nelle nostre scuole». Numeri che i sindacati non si dicono più disposti ad accettare.