Probabili disagi per chi usa il tram per tutta la giornata di oggi. L'ennesima palma precipitata ieri lungo i binari, infatti, ha messo fuori uso metà della linea. Cityway regolarmente in servizio, quindi, nel tratto stazione centrale – Annunziata, mentre tra la stazione ed il capolinea ZIR si viaggerà su bus sostitutivi, in attesa che l'Atm provveda a ripristinare la linea. La palma caduta ieri pomeriggio, infatti, ha travolto anche una parte dei fili elettrici, oltre ad aver danneggiato una parte dei binari di viale San Martino alto. Un episodio che nell'ultimo anno si è ripetuto con crescente frequenza.
Sull’argomento vi proponiamo le considerazioni dell’agronomo Saverio Tignino
Un Ultimo (e pure “scarso”) si permettere di esprimere un’opinione differente da quella dei Primi circa la “salvezza” delle Palme del Viale San Martino
“Le Palme di Viale San Martino sono state curate e salvate – aveva affermato l'assessore Daniele Ialacqua -”
Complimenti, si sapeva della Vostra Eccellenza ma nessuno avrebbe mai pensato che sareste stati in grado di riuscire dove nessuno è riuscito, sconfiggere il Punteruolo rosso delle Palme.
Neppure nel recente convegno di Sanremo uno solo delle decine di relatori ha avuto il coraggio di annunciare al mondo di avere salvato le palme.
Probabilmente proprio in quanto scienziati, ricercatori di altissimo livello, Università e Centri Studi non si possono permettere di allontanarsi dalla realtà per voli pindarici in paesi fantastici quale quello in cui viviamo noi.
“Le Palme di Viale San Martino sono state curate e salvate – ripeteva Ialacqua -”.
Un primato tutto Messinese, come le braciole o la pignolata, visto che nel resto dell’intero Bacino del Mediterraneo nessuno è riuscito in questa impresa tanto ardua.
“Le Palme di Viale San Martino sono state curate e salvate”
Bravissimi però, anche senza scomodare ricercatori di tutto il mondo, ritenete che sia complottare domandarsi lecitamente per quale motivo siano cadute ben sei palme “curate e salvate” mettendo a rischio la pubblica incolumità?
Lasciando stare il mondo dell’Iperuranio ed i suoi Supereroi ritorniamo con i piedi sulla Terra e ripercorriamo gli eventi.
All’inizio dell’estate 2013 le Palme del Viale erano ancora esenti da attacco, solo nell’ottobre dello stesso anno lo stato della chioma evidenziava la presenza dell’insetto come si vede nelle foto scattate giorno 8 ottobre 2013 e successivamente pubblicata sulla stampa locale, sintomi individuabili chiaramente da chi possiede, purtroppo, l’esperienza necessaria per individuare i danni causati dal coleottero.
Preso atto dell’infestazione nel mese di settembre/ottobre 2013 si sarebbero dovuti iniziare immediatamente i trattamenti considerando conclusa la fase di monitoraggio nel momento stesso in cui è si accertata la presenza del Rincoforo.
Nella primavera inoltrata del 2014 (quasi un anno dopo l’inizio dell’attacco) si seguono trattamenti ormai inutili peraltro utilizzando piattaforma elevabile quando si si sarebbero potute impiegare impiegare le lance telescopiche rivelatesi, per esperienza, più efficienti e meno onerose nei costi.
Chi conosce l’aggressività dell’attacco comprende facilmente che queste Palme sono già destinate a morire tutte poiché non si è intervenuti tempestivamente (subito dopo l’estate del 2013) con i trattamenti e che cadranno in quanto il peso della chioma rapportato alla ristretta sezione dello stipite determina l’inevitabile schianto dell’intera struttura (contrariamente alle canariensis).
Nel mondo reale, lontano dall’Olimpo dei Prescelti, le Palme del Viale San Martino non sono state “curate e salvate”; semplicemente nessuno ha valutato correttamente tre circostanze fondamentali: 1) l’andamento climatico caratterizzato da basse temperature e piogge prolungate ha rallentato l’azione dell’insetto 2) questa specie di palme ha una fibra più compatta rispetto le canariensis e, quindi, l’attacco avanza più lentamente 3) l’insetto aggredisce queste palme nella parte inferiore della chioma e, pertanto, la presenza dell’attacco è individuabile nel ripiegamento degli ultimi giri di foglie mentre, nell’altra specie (canariensis), è la colonna centrale che viene indebolita con conseguente rotazione.
Trattandosi di infestazione avanzata, essendosi registrate ripetute cadute dei capitelli e della chioma, poiché la strada è intensamente trafficata ci si doveva immediatamente attivare per garantire la sicurezza dei passanti, della sede tranviaria, delle autovetture e dei manufatti mediante l’eliminazione (sicuramente triste ma necessaria) delle palme.
Ma siamo a Messina nel pieno di una Rivoluzione Meravigliosa quindi, pur essendo stata espletata la gara, si ritarda l’intervento probabilmente perché l’avifauna deve completare la nidificazione, forse per salvaguardare la naturalità del Viale San Martino rinomato palmeto oppure per non far soffrire le palme che si rattristerebbero sapendo di essere condannate a tale tristo destino.
Forse per gli Eccellenti, amanti di piante ed uccelli, meglio un nido salvato o una pianta sorridente che un padre di famiglia in meno?
Ora che ne avete l’occasione non sarebbe più utile per tutti (Primi ed Ultimi) dimostrare quanto siete bravi con azioni concrete invece di limitarVi a ripeterlo senza darne dimostrazione?
Comunque, se dovesse scapparci il morto, “stiamo sereni”, si darà la colpa a chi c’era prima evitando di farlo in contraddittorio e non citando fatti o date precisi. E poi in ultimo, c’è sempre il vecchio, caro e collaudato “complotto” che copre tutti gli imbrogli.