Prosegue l’odissea dei punti nascita che vede una lotta serrata da parte di cittadini e rappresentanti politici per il suo mantenimento. Oggi è la volta di Lipari che verrà rappresentata dal sindaco in un incontro con la Commissione Sanità per discutere di una possibile deroga che permetta la persistenza del punto nascite sul territorio eoliano. Il deputato Beppe Picciolo, impossibilitato a presenziare all’incontro, chiede all’assessore Gucciardi di farne le veci e di far presente il proprio punto di vista.
“Purtroppo oggi per pregressi impegni Istituzionali sarò fuori Palermo e non potrò partecipare all’audizione del Sindaco di Lipari in Commissione Sanità per il mantenimento del punto nascita eoliano –dichiara Picciolo, che aggiunge- Ho avvisato di ciò l'assessore Gucciardi e gli ho raccomandato, da componente della Commissione, di sostenere e difendere, come mi consta abbia fatto sin ora, nelle sedi ministeriali competenti il punto nascita di Lipari. Questo non già per mere questioni campanilistiche ma –prosegue- per equità rispetto a tutte le realtà siciliane che meritano pari dignità e trattamento. Mi rendo conto che la deroga dipende esclusivamente dal Ministro e che possa rappresentare un onere particolarmente eccessivo per la collettività, ma la gente, ed in particolare gli abitanti delle Eolie, ci chiedono parità di diritti e di privilegi, posto che un diritto costituzionale come quello alla nascita in sicurezza possa essere considerato oggi come oggi un privilegio. Per nascere in sicurezza –conclude- è indispensabile creare le condizioni tecniche e scientifiche massime, e non minime, indispensabili. Di ciò si deve far carico il Ministero della Salute ed il Governo tutto. Baldo Gucciardi saprà farsi portavoce delle giuste e sacrosante istanze di tutti i territori interessati con imparzialità e trasparenza come nel suo stile, e noi vigileremo perché ciò accada”.
Già nei giorni scorsi la possibile, se non inevitabile, chiusura dei punti nascita di Lipari e Sant’Agata di Militello aveva fatto molto discutere. A scendere in campo, in una prima istanza, la Cisl Funzione Pubblica che allarmata aveva parlato di un possibile aumento di casi di “mala sanità”. Un quadro allarmante che aveva portato la Cisl alla decisione di porre la questione sul piano della “legittimità”.
Quali che siano gli esiti della vicenda, ad ogni modo, è impossibile prevederlo e per un ulteriore analisi della situazione non resta che attendere maggiori sviluppi.
Salvatore Di Trapani