Si respira aria di rottura tra le organizzazioni sindacali, Cgil e Uil e il commissario liquidatore di Messinambiete Armando Di Maria. La ragione è legata all’infortunio che ha visto protagonista uno dei lavoratori della società. Se, infatti, per i sindacati l’episodio è addebitabile, esclusivamente, alla vetustà dei mezzi e alla mancanza di formazione del personale, per Di Maria, l’accaduto è invece da ridimensionare, poiché l’incidente è dipeso anche dalla una manovra effettuata con motori ancora accesi.
A conferma del clima di tensione, questa mattina i segretari Crocè, Lasdagni e Pino, hanno “risposto” alle spiegazioni fornite dall’amministatore, ribadendo «che il problema è dipeso dalla mancanza di sicurezza in cui ogni giorno sono costretti ad operare i lavoratori di Messinambiente, quotidianamente alle prese con mezzi vetusti e obsoleti e spesso in pessime condizioni di efficienza. In tutti questi mesi è stato possibile procedere al servizio di raccolta solo grazie al grande spirito di sacrificio ed abnegazione degli operatori che, pur coscienti di mettere a repentaglio la propria salute, hanno scelto di continuare a fornire un servizio essenziale ai cittadini.
Le dichiarazioni ingrate del liquidatore della società, Armando Di Maria – continuano i sindacati – hanno però prodotto un senso di profondo e generalizzato rammarico che ha portato alla denuncia dei guasti, ormai non più tollerabili, dei mezzi all’officina, con il risultato che questa mattina solo i mezzi più efficienti, cinque in tutto, hanno potuto procedere al servizio».
Rispetto alla dinamica dell’incidente, i rappresentanti delle sigle sindacali ci tengono a mettere i puntini sulle “i”: «Vogliamo ricordare a Di Maria che il lavoratore vittima dell’infortunio è stato costretto ad effettuare una manovra incauta per procedere alla raccolta che, in caso contrario, non avrebbe potuto essere effettuata, in quanto il mezzo non lo consentiva». Ma le divergenze di vedute fra sindacati e società non si fermano all’incidente, bensì si allargano anche alla protesta, ovvero lo stop al servizio che a detta di Cgil e Uil sarebbe iniziato già questa mattina proprio a causa ei problemi a mezzi. Di avviso opposto Di Maria che precisa: «Nessun blocco, solo qualche mezzo è rimasto in autoparco per problemi». Da capire l’evoluzione delle prossime ore. (E.DEP)