Via Salita Contino, budello stradale che da viale Europa conduce ad un delle zone ormai più popolose della città, “Messina due”. Una via priva di vie di fuga, scusando il gioco di parole, dove ogni giorno decine e decine di macchine fanno avanti e indietro costrette a percorrere la carreggiata a doppio senso di circolazione, con imbottigliamenti all’ordine del giorno. Necessaria dunque una soluzione, individuata nel progetto di abbattimento e retrocessione del muro della sede amministrativa dall’azienda ospedaliera Piemonte, che affaccia appunto sulla strada. Decisione che trova appoggio da parte della stessa direzione sanitaria.
Dopo l’individuazione del progettista, l’ing Nunzio Santoro, e la nomina del Rup, l’ing Armando Mellini, (vedi correlato) avvenuta lo scorso 7 ottobre, tutto sembrava filare per il verso giusto, ma ai ritardi, già notevoli, se ne sono aggiunti degli ulteriori. Lo scorso 11 novembre, infatti, forse anche a ragion veduta, il Responsabile Unico del Procedimento fresco di “titolazione”, restituisce l’incarico al mittente. Alla base, motivazioni ben precise che Mellini spiega al sindaco Buzzanca e al dirigente del dipartimento Urbanizzazioni Primarie e Secondaria, Antonio Amato, e che forse rivelano quanto poco accorta sia, in certi casi, la “selezione” nell’ambito di progetti che meriterebbero invece particolare attenzione e non certo perdite di tempo.
L’ing. Mellini, infatti, attualmente responsabile del Servizio Dismissioni, composto, come lo stesso spiega da sole 4 unità, di cui due contrattisti ed un solo tecnico di ruolo (Mellini appunto), nel dichiarare di avere già parecchie difficoltà, viste le carenze di organico, a poter svolgere nel migliore di modi il proprio incarico, sottolinea come la nuova nomina presupporrebbe ulteriori incombenze e una costante attività di aggiornamento e formazione rispetto a una materia, quella appunto di opere pubbliche, cui non saprebbe come far fronte. «In considerazione – scrive infatti Mellini – che non ho a disposizione neanche i mezzi necessari per far fronte al normale carico di lavoro derivane dal mio Servizio, che non mi è possibile effettuare lavoro straordinario al di fuori del normale orario di ufficio, che non posso utilizzare il mio mezzo (data la carenze di macchine in dotazione all’autoparco, ndr) la prego di volermi esonerare dall’incarico in oggetto».
L’ing. nel ringraziare e declinare l’ “invito”, fatto già di per sé singolare considerando i tanti casi di “pluri-nominati”, suggerisce all’amministrazione la strada da seguire: «Da quanto appreso in via informale, la pratica in oggetto è stata seguita per anni dall’Ing. Salvatore Bartolotta, capo Sezione del Dipartimento Urbanizzazioni Primarie e Secondarie, che ha curato la redazione del progetto preliminare e conosce bene l’indirizzo della pratica». Consiglio ben accolto dal sindaco che con successiva determina, come confermato da Bartolotta, ne ha stabilito la nomina. Come mai non pensare subito a lui? Unica “giustificazione” potrebbe essere legata alla temporanea assenza, qualche mese addietro, dell’ing. Bartolota per problemi fisici (a causa di un incidente), ma resta il fatto che anche l’alternativa, per le motivazioni ben illustrate dallo stesso ex-incaricato, non sembra essere stata individuata con la necessaria accortezza. E di tempo, forse, sarebbe stato meglio non prenderne altro. Che sia la volta buona per il progetto di via Salita Contino? (ELENA DE PASQUALE)