La classifica annuale del Sole 24 Ore sulla qualità della vita ha portato pessime notizie per la città di Messina. Non che ci si aspettasse diversamente, dopo un anno “catastrofico” e mentre si cerca di raccogliere i pezzi di una situazione che non si sa quando potrà definirsi risolta. Dal Movimento cristiano dei lavoratori arriva una lettera di commento alla classifica pubblicata, con gli spunti per ricominciare. Il terzo settore è la chiave per il futuro.
“Puntuale arriva come ogni anno la classifica de “Il Sole 24 Ore” sulla qualità della vita nelle città italiane. Messina risulta così tra le città meno virtuose nelle prassi amministrative, nei servizi pubblici e nel rapporto tra cittadini e istituzioni.
Siamo consapevoli che Bolzano non è solo distante geograficamente ma anche il modello dell’amministrazione messinese è davvero ridotto ad una mera gestione ordinaria degli enti locali, che priva la nostra città di ricette coraggiose ispirate a standard migliorativi della situazione attuale. Ci sentiamo di dire senza ipocrisie: basta con ricette improvvisate e fughe imperialistiche che producono solo vantaggi per le consulenze e i progettisti del fare tutto, per non fare niente.
Siamo consapevoli che i parametri che classificano una buona comunità passano anche dalla partecipazione della società civile e dell’associazionismo alle scelte che contano. L’idea delle “primarie d’iniziativa popolare” lanciata in queste ore, trova eco nel sentimento di una città che vuole riappropriarsi degli strumenti di partecipazione che i partiti strutturati hanno invece limitato.
Dal canto nostro, vivendo la duplice appartenenza sociale ed ecclesiale, siamo anche consapevoli che ogni tentativo di partecipazione della gente vada animato da “un risveglio spirituale”, un risveglio che trascende le appartenenze (se ancora ce ne fossero) e premia parole come: innovazione, sussidiarietà, sostegno ai soggetti deboli, aiuto alle imprese e ai giovani, apertura della politica al contributo del Terzo settore e dei corpi intermedi.
MCL guarda con attenzione per questo alla costituzione di incubatori di idee e luoghi di dibattito cittadini. Far maturare la cittadinanza ad avere maggiore consapevolezza attorno a tematiche importanti per il proprio futuro è un gesto di generosità che non può non incontrarsi con quanti da sempre portano avanti istanze di cambiamento come i sindacati, le forze sociali, il mondo del volontariato e dell’Università.
E’ proprio il privato sociale e il Terzo Settore che meritano di essere valorizzati nel nostro territorio. L’appello rivolto dal Cesv di Messina alla politica alla vigilia delle elezioni regionali rappresenta un punto da cui vogliamo che la città riparta. In quella sede il Cesv richiamava l’amministrazione regionale a dare gli strumenti necessari affinché anche in Sicilia si attuino i dispositivi della Legge quadro sul volontariato, della Legge 328/2000, del D.P.R. 329/2001 dando gli strumenti operativi e di intervento ai soggetti privati nel sistema dei servizi integrati territoriali.
MCL sostiene, per questo, l’idea di una “buona politica” che coniughi solidarietà e innovazione, nel bilanciamento delle responsabilità tra pubblico e privato. Cionondimeno come Movimento di cattolici associati, siamo sostenitori della necessità di una nuova soggettività politica, forte delle radici del popolarismo in chiave moderna ma aperta al valore delle esperienze territoriali, prime fra tutte quelle ispirate al cambiamento.
MCL partecipa, infine, al Forum nazionale delle Persone e delle Associazioni del Mondo del Lavoro. Riteniamo che anche a Messina possa emergere una proposta unitaria delle sigle aderenti: CISL, ACLI, MCL, Coldiretti, CDO, Confartiginato, Confcooperative”.