“Dopo aver esaminato queste mostre storiche, emerge l’importante storia dei trasporti pubblici messinesi, da sempre all’avanguardia, e che hanno precorso i tempi. Analizzando il passato, inoltre, possiamo prendere spunti utili per il futuro, puntando su mobilità sostenibile, integrando diversi mezzi, elaborando un nuovo piano del traffico, che rispetti soprattutto le esigenze dei cittadini. Oggi per essere al passo con i tempi punteremo sempre di più su servizi smart, efficienti, ecosostenibili e adatti alla conformazione della città”. Lo ha detto il vicesindaco e assessore comunale ai trasporti, Salvatore Mondello, dopo aver inaugurato stamani, nella sala convegni dell’Atm, le due mostre storiche “Un tram chiamato desiderio”, e “Il trasporto pubblico a Messina dalle origini ai giorni nostri”.
La prima è un’esposizione nazionale e itinerante, curata da Adriano Riatti e organizzata da Atm, Safre, Sodalizio Amici Ferrovie Reggio Emilia, e dalle Associazioni e Club Unesco Reggio Emilia; l’altra è organizzata da Atm, Amas, Associazione Mediterranea Autobus Storici e Afs, Associazioni Ferrovie Siciliane, con foto, modellini e una raccolta fotografica sugli autobus che hanno circolato a Messina dal dopoguerra ad oggi; presenti anche pannelli illustrativi sulla storia della vecchia tranvia di Messina soppressa agli inizi degli anni 50, cimeli e materiale storico riguardanti il trasporto pubblico locale a Messina.
Il consulente di Atm e presidente di Atm, Giuseppe Campagna, ha rimarcato il valore delle due esposizioni dichiarando: “Sono due mostre frutto di un approfondimento storico molto accurato e offrono una “lettura” a più piani, un viaggio nel tempo e nello spazio, tra i trasporti pubblici messinesi e, allo stesso tempo, su quelli italiani, su l’evoluzione delle tecnologie e sul mutato contesto economico sociale”.
Anche il direttore tecnico e di esercizio della tranvia, l’ingegnere Vincenzo Poidomani, ha sottolineato come sia fondamentale imparare dagli aspetti positivi del passato affermando: “Queste due mostre sono veramente interessanti per la loro testimonianza storica, e la rilevanza culturale e artistica di foto, stampe e modellini. La prima ci racconta una città che negli anni ’30 aveva un’estensione massima della linea tranviaria di ben 74 km a binario unico, con una linea urbana di 33,5 km. Aveva inoltre ben 6 linee urbane e due extraurbane. E’ molto avvincente anche la storia parallela che segna il passaggio dai tram a vapore a quelli elettrici: due giovani ingegneri Angelo Omodeo e Emerico Vismara riuscirono a trovare in Sicilia siti idonei per la costruzione di impianti idroelettrici: la centrale di Cassibile (nel 1910) e Alcantara II (1911) che furono fondamentali per lo sviluppo dell’impiego dell’elettricità sull’isola, e hanno fornito pure la possibilità a Messina di dotarsi di tram elettrici per il trasporto pubblico. Da rilevare che Messina, fu infatti, una delle prime città a puntare sulla mobilità sostenibile passando dai tram a vapore a quelli elettrici, così come oggi è tra le città che ha puntato di più sui bus elettrici, visto il numero complessivo di mezzi di questo tipo rispetto al numero complessivo della flotta”.
“Messina fu quindi abbastanza presto ecosostenibile – prosegue Poidomani- perché già nel 1937 acquistò delle elettromotrici elettriche tipo “Reggio Emilia”, progettate per il servizio extraurbano, ed allestite dalle Officine Meccaniche Reggiane. Durante la visita delle mostre si potrà anche seguire un video che mostra uno di questi tram in servizio ancora oggi con degli accorgimenti a Milano, lo stesso modello di quelli acquistati dall’azienda trasporti messinese”.
“Si tratta di una mostra di grande valore – prosegue anche il commissario liquidatore Roberto Aquila – e ci sono alcune stampe realizzate da un istituto scolastico di Milano che ripercorrono la storia del tram nella città meneghina, con la ricostruzione dei percorsi storici. Abbiamo quindi pensato, con la collaborazione anche dell’assessorato alla Pubblica istruzione del Comune di Messina, di riproporre la stessa idea agli istituti scolastici messinesi, in modo che possano informarsi, conoscere la storia del trasporto pubblico della propria città e ricostruire insieme a noi gli antichi percorsi della tranvia cittadina. Speriamo che molti istituti scelgano di aderire dal punto di vista didattico a questo progetto, perché oggi sempre più, ci troviamo in un mondo in cui pigrizia e superficialità nei confronti del sapere frenano i giovani. E’ importate integrare le attività tradizionali, con esperienze culturali che solo le testimonianze storiche possono garantire”.
“Atm – prosegue Aquila – come sempre è vicino anche ad iniziative sociali difatti era presente oggi all’inaugurazione delle mostre, Roberta Fedele direttore del centro trasfusionale di Messina dell’ospedale Papardo, che ha spiegato che la città di Messina avrebbe bisogno di oltre 4 mila di sacche di sangue all’anno, ma nei primi mesi del 2019 sono stati pochi i donatori. Ha fatto quindi un appello alla generosità ed altruismo di tutti i messinesi affinché donino il sangue diventando, ove possibile, donatori permanenti. E’ possibile prenotare donazione di sangue telefonando ai seguenti numeri: 0903993507, 0903992437, o scrivendo alla mail: simtpapardo@aopapardo.it.”.
Molto affascinante anche l’altra mostra intitolata “Il trasporto pubblico a Messina dalle origini ai giorni nostri”, curata da Francesco Fiumanò, come spiega il direttore di Atm, Natale Trischitta: “Un’esposizione di grande valore, con pannelli e foto uniche sia sul tram, sia sugli autobus, che ripercorrono la storia dei trasporti pubblici messinesi. Inoltre, veramente fedelissimi ed esteticamente molto belli, i modellini in scala dei bus in servizio a Messina in passato ed oggi, realizzati dal messinese Mario Summa. Dopo aver visitato le mostre nel piazzale antistante dell’Atm i visitatori sono saliti anche su due antichi autobus, vivendo una magnifica esperienza”.
Le mostre resteranno esposte fino al 14 ottobre e si potranno visitare da lunedì a venerdì, dalle 10 alle 12, e dalle 15 alle 18; il sabato solo dalle 10 alle 12. Sarà possibile anche per gruppi di persone o studenti delle scuole prenotare visite in orari e giorni specifici.