Coronavirus, quanto costa un tampone in Calabria? In realtà, a quanto afferma il capogruppo di Iric (Io resto in Calabria) a Palazzo Campanella Marcello Anastasi, è difficile dare risposta a un quesito del genere, in quanto di luogo in luogo, di struttura in struttura purtroppo siamo ben lontani dall’omogeneità. Anzi, si registrano differenze di prezzo pure assai significative.
Proprio per questo, il consigliere Anastasi in un’interrogazione a risposta immediata ha chiesto al presidente facente funzioni della Giunta regionale NinoSpirlì che la Regione si faccia promotrice di un’intesa in materia di tamponi (antigenici e molecolari) coi privati (laboratori diagnostici accreditati) «al fine di calmierarne i prezzi».
A quanto risulta a Marcello Anastasi, in molti casi per un tampone vengono richieste «ingiustificate cifre» che di fatto «negano ad alcune categorie, economicamente svantaggiate» la possibilità di fare prevenzione in maniera adeguata sul fronte del Covid-19, con ricadute in tema di diffusione del contagio facili da intuire.
Ma una propria eventuale difficoltà economica, ammonisce il consigliere regionale d’opposizione, «non può e non dev’essere una pregiudiziale alla salvaguardia della salute».
Di qui l’idea di giungere a «un accordo con le strutture private», in questo modo «contrastando» sperequazioni (e speculazioni…) ingiustificate e purtroppo in atto diffuse; come del resto altre Regioni hanno fatto già nei mesi scorsi.
La proposta avanzata a Spirlì è stata estesa anche allo stesso commissario governativo per il Piano di rientro Guido Longo.