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Quella del 2024 sarà un’altra estate più calda del normale? Ecco la tendenza stagionale

In questo articolo cercheremo di capire come si potrebbe comportare l’estate 2024, secondo gli ultimi aggiornamenti dei grandi centri di calcolo internazionali. Prima di iniziare a scoprire assieme come si potrà comportare l’estate va ribadito che le previsioni stagionali (da non confondere con le normali previsioni a breve scadenza che valgono fino a 72 ore), conosciute come “linee di tendenza”, sono delle previsionali sperimentali e presentano un’enorme incertezza, anche quest’anno accentuata dalle discrepanze tra i modelli di riferimento.

In pratica ci aiutano a capire se sarà una stagione più calda o meno calda della media climatologica, o se pioverà più o meno rispetto le medie statistiche dell’ultimo secolo.

Giugno mese instabile?

Analizzando le ultime tendenze formulate dal Centro di calcolo europeo, Ecmwf, il giugno 2024 potrebbe essere una stagione un po’ più fresca e instabile, rispetto al trend delle ultime estati degli anni 2000, con temperature tutto sommato in linea con le medie stagionali su buona parte del vecchio continente, e sull’Italia.

Secondo le ultime tendenze di Ecmwf, si vedrà una prevalenza di anomalie di geopotenziale positive sull’Europa centro-settentrionale, mentre sull’area del Mediterraneo rimarrà un campo di pressioni medie, che favorirà l’innesco dell’instabilità pomeridiana sui rilievi dell’entroterra.

Sulla nostra Penisola ciò si tradurrà in campo barico piuttosto lasco per lunghi periodi, con fasi di tempo stabile, caldo e soleggiato non particolarmente durature. Inoltre la presenza di pressioni più alte della media sull’area Scandinava e sull’Europa occidentale agevolerà delle infiltrazioni di aria più fresca dall’Europa centro-orientale verso il nostro Paese, con l’apertura di periodi di instabilità, soprattutto lungo i settori adriatici e al Nord-Est.

Maggiore stabilità e temperature poco sopra la media del periodo sono attese sulle regioni meridionali e fra Sardegna e Sicilia. In queste aree le fasi di stabilità saranno più prolungate.

Luglio e agosto rischio di ondate di calore

Secondo il modello ECMWF nel mese di luglio si assisterà ad un aumento dei valori di pressione e di geopotenziale sul bacino del Mediterraneo, sia per la spinta zonale dell’anticiclone delle Azzorre verso l’Italia e la Grecia, che per la naturale dilatazione verso nord della calda circolazione subtropicale, facente capo alla cella di Hadley sull’area sahariana.

Inoltre, in questo periodo è atteso pure un sensibile rafforzamento della circolazione monsonica sul Golfo di Guinea, capace di innalzare verso nord il fronte di convergenza intertropicale (ITCZ), con una conseguente intensificazione e risalita di latitudine, in direzione dell’area del Mediterraneo, del torrido promontorio anticiclonico africano.

Ciò si tradurrà in lunghi periodi di clima caldo, con lunghi periodi caratterizzati da totale assenza di piogge, soprattutto al meridione e su Sicilia e Sardegna. Ma lunghi fasi calde e secche (ossia senza piogge) sono attese in gran parte d’Europa, tra Portogallo, Spagna, Francia, Gran Bretagna e Germania.

Anche agosto seguirebbe la tendenza che caratterizzerà il mese di luglio, anche se le spinte dell’anticiclone africano non dovrebbero risultare persistenti per lunghi periodi, eccetto per le regioni meridionali, direttamente interessate.

Dove sbucherà l’anticiclone africano?

Ancora rimane il dubbio sull’area in cui potrebbe sbucare con maggiore persistenza sul Mediterraneo e in Europa, nella seconda parte della stagione estiva, in base all’evoluzione del monsone di Guinea sull’Africa occidentale, e del flusso perturbato atlantico sul nord Atlantico, fra America e Europa.

Se l’anticiclone subtropicale africano, nel corso dell’estate, sbucherà in direzione della Penisola Iberica, le regioni centro-meridionali, potrebbero beneficiare di correnti più fresche dai quadranti settentrionali, che oltre a mantenere la calura su valori più che accettabili, potrebbero regalarci anche degli eventi temporaleschi e brevi fasi di spiccata instabilità atmosferica.

Se, invece, la cuspide del promontorio africano sbucherà un po’ più ad est, l’Italia, soprattutto nella seconda parte dell’estate, rischia di essere interessata più direttamente, facendo i conti con ondate di calore anche piuttosto intense, proprio come visto lo scorso anno sulle regioni meridionali.